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I rumors dell'automotive
08 Febbraio 2024 - 00:20
Sergio Marchionne, a capo di Fca, poco più di dieci anni fa aveva un sogno: il Polo del Lusso. Per questo rilevò - su insistenze politiche - la fabbrica di Grugliasco con la linea poi intitolata all'Avvocato Gianni Agnelli, modificò - una delle tante volte - il piano industriale Fabbrica Italia e lanciò l'idea di una fabbrica Maserati che avrebbe risollevato le sorti di Torino. Oggi, lo stabilimento è in vendita, le Maserati prodotte a Mirafiori sono 8mila e persino nella casa madre a Modena si è conosciuta la cassa integrazione. Ma a Carlos Tavares, ceo di Stellantis, il marchio Maserati piace, ispira emozione, e dunque si potrebbe concretizzare la possibilità di una clamorosa fusione, con il tridente acquisito da Ferrari.
Lo scenario è quello portato avanti da rumors accreditati, che mettono su un piatto della bilancia innanzitutto l'eccezionale anno produttivo di Ferrari, con utili al di sopra del miliardo di euro e prospettive ulteriori di crescita nel 2024. Dall'altro, l'agonia dei modelli di lusso che dovrebbero diventare totalmente elettrici.
Per il 2024 gli appassionati attendevano l'arrivo della nuova Quattroporte, destinata a Mirafiori. Invece, il modello è stato rinviato fino al 2028 - praticamente un'era geologica nel mondo dell'automotive - per non fare ombra alle strategie destinate al rilancio in grande stile di Lancia, con la Ypsilon.
A Mirafiori, considerato il fine vita sia di Ghibli sia del Levante, restano assegnate la Gran Turismo e la Gran Cabrio, due modelli che assieme portano a 2mila vetture l'anno, non di più. Troppo di nicchia, soprattutto da quando il mercato cinese e quello russo sono spariti dai radar.
Il nuovo Levante, peraltro, o il suo erede con altro nome, dovrà essere realizzato sulla piattaforma Stla Large, che è però utilizzata a Cassino per Alfa Romeo. Dunque, che cosa fare?
Ecco quindi che tornerebbe di attualità l'idea del Polo del Lusso, che però verrebbe scorporato da Stellantis - Maserati va in concorrenza con DS ed è complicato evitare che quattordici marchi da gestire si cannibalizzino a vicenda - e assorbito da Ferrari, che è sì sotto il controllo di Exor ossia Elkann/Agnelli, ma è un costruttore indipendente.
In che termini potrebbe avvenire tutto questo e con quali tempistiche? E ci sarebbero davvero dei vantaggi? Una ipotesi affascinante su cui addetti ai lavori e appassionati discutono, in attesa di conoscere i piani di Stellantis per gli stabilimenti italiani.
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