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Il caso
08 Febbraio 2024 - 22:30
Il tiglio tagliato venerdì 2 febbraio ai Giardini Reali
L’abbattimento di un grosso tiglio dei Giardini Reali, avvenuto venerdì scorso, ha allarmato cittadini e ambientalisti. Il loro timore è che altri esemplari storici vengano tagliati. Sono circa 27 gli alberi segnati con del nastro in plastica rosso e bianco, di cui i cittadini hanno chiesto conto alle istituzioni e lanciato una petizione su Change.org, che ha già raccolto quasi 500 firme, per scongiurare nuovi abbattimenti.
Sui Giardini, spiegano in una nota i Musei Reali, «è in corso l’esecuzione dell’intervento di restauro e valorizzazione della porzione di Levante con fondi Pnrr». Progetto che si sta focalizzando sulla messa in sicurezza degli alberi, «il cui studio sullo stato di salute generale è stato condotto da un professionista agronomo» con le autorizzazioni previste autorizzazioni della Soprintendenza.
Le analisi hanno riscontrato un peggioramento di alcuni esemplari, ritenuti in condizioni critiche, soprattutto lungo i Bastioni. Per questo, saranno abbattuti altri 10 alberi: 1 acero, 2 ippocastani, 1 carpino e 6 platani. I cittadini, appoggiati dal comitato Salviamo la Pellerina, vogliono però vederci chiaro. A loro parere gli alberi non sembrano malati, e oltre a chiedere con costanti mail al direttore dei Musei Reali e alla Soprintendenza la pubblicazione della documentazione attestante la motivazione degli abbattimenti, suggeriscono ulteriori approfondimenti con altri tecnici agronomi.
I Musei assicurano che per ogni abbattimento è «prevista la messa a dimora di esemplari arborei della stessa famiglia, di buona dimensione e robustezza». Non solo, per salvaguardare più piante possibili, i Musei Reali aderiranno ad un progetto dell’Università che prevede di mettere nidi per cinciallegre e allocchi sugli alberi. Un piano che «si sta perfezionando», ha annunciato l’architetto Stefania Dissi, responsabile dei Giardini per conto dei Musei Reali.
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