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Il progetto

La velostazione è pronta a farsi in tre, ora si punta a Porta Susa e al Lingotto

Cento i posti garantiti a Porta Nuova, ma la vera sfida sarà unire le stazioni

La velostazione di Porta Nuova

La velostazione di Porta Nuova

A poco più di due anni e mezzo dall’apertura della velostazione di Porta Nuova si studia un nuovo piano per interconnettere le stazioni dell’area metropolitana di Torino: nel radar Lingotto e Porta Susa. Lo ha rivelato l’ingegnere di Grandi Stazioni Rail - che a suo tempo si era occupata dei lavori di progettazione della ciclostazione - Valter Capone, convocato nella sede operativa della Circoscrizione 1 lo scorso giovedì pomeriggio per discutere del futuro della mobilità dolce a Torino.

L’investimento complessivo era stato di circa 350mila euro ed ha fornito ai viaggiatori in bici un importante servizio, attivo dalle 8 a mezzanotte, e di cui si può usufruire con diverse forme di agevolazione, anche aziendali.

Cento i posti garantiti oggi dalla Parkin’ Station di Porta Nuova «con più giorni a disponibilità zero, segno del fatto che funziona e che questo modello andrebbe replicato», ha dichiarato il presidente della Consulta alla mobilità ciclistica, Diego Vezza. Così, oltre a un possibile aumento della capienza di Porta Nuova, la vera sfida sarà unire le stazioni metropolitane.

«La città si sta muovendo in sinergia con altri enti, in particolare con l’ente turismo, per rafforzare una rete di mobilità sostenibile da e per le maggiori mete turistiche delle città, in cui le maggiori stazioni di Torino facciano da hotspot», è il commento di Chiara Foglietta, assessora alla Mobilità.

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