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il retroscena

Coltellate poi la fuga con 4mila euro fino a Torino. Chi sono i killer del camionista

Harpal Singh è stato ucciso a Prato. Ma non era solo un autotrasportatore...

Harpal Singh, accoltellato dai due pakistani presi a Porta Susa

Harpal Singh, accoltellato dai due pakistani presi a Porta Susa

Volevano scappare fuori dall'Italia, probabilmente in Portogallo, e per farlo avevano preso il treno Italo che da Milano porta a Torino. Peccato che erano già stati individuati dai carabinieri nel capoluogo lombardo, grazie alle immagini delle telecamere della stazione. Carabinieri che poi hanno monitorato il viaggio del convoglio e, una volta alla fermata di Porta Susa, sono intervenuti. Arrestando i due pakistani di 22 e 30 anni responsabili di avere ucciso a coltellate a Prato Harpal Singh, autotrasportatore indiano di 59 anni. Una volta presi, i killer sono stati portati alla caserma di via Valfrè, per poi essere trasferiti nel carcere delle Vallette.

Una fuga rocambolesca quella dei killer di Harpal Singh, il cui corpo senza vita è stato trovato nella tarda serata di venerdì, in un parcheggio di via Torricelli nella zona artigianale di Seano, provincia di Prato. Ucciso con numerose coltellate alle gambe e alla schiena e ritrovato dal figlio accanto al furgone. Ed è stato proprio il figlio a dare l'allarme, allertando i carabinieri. Il Nucleo investigativo di Prato si è messo subito sulle tracce dei killer in fuga. I pakistani, da Prato, sono arrivati a Milano, probabilmente anche in quel caso a bordo di un treno. E una volta a Milano hanno deciso di prenderne un altro, destinazione Torino. Ed è lì che sono entrati in scena i carabinieri del Nucleo investigativo di Torino, che hanno collaborato con i colleghi toscani ed eseguito il fermo a Porta Susa. I fermati non hanno opposto alcuna resistenza e sono stati portati in caserma. Il fermo, era stato emesso dalla Procura di Prato, responsabile delle indagini. E a Prato, in carcere i pakistani verranno presto trasferiti. 

Ma chi era Harpal Singh e perché è stato ucciso? Di certo non era solo un uno che guidava il camion, anzi. A Prato aveva infatti un incarico di fiducia, di tipo commerciale. Doveva acquistare e pagare la merce presa nelle ditte cinesi del pronto-moda e poi esportarla all'estero. Stavolta il viaggio col camion, pieno di abiti, sarebbe stato in Germania così come era già successo in passato. Per fare questo, Harpal circolava con molte migliaia di euro in tasca, per fare pagamenti e trattare il prezzo se necessario. Residente in provincia di Mantova, era un personaggio molto conosciuto nella folta comunità Sikh tra l’Emilia e la Lombardia. In passato era stato presidente del Gurdwara Singh Sabha di Novellara (Reggio Emilia), uno dei più grandi templi sikh d’Europa, e fondatore della Sikhi Sewa Society. È stato anche socio di Manjeet Singh, un connazionale titolare di un’azienda di trasporti che negli anni scorsi è finita al centro di una guerra per il controllo delle spedizioni dall’Italia verso il Nord Europa: i concorrenti gli bruciavano i camion e la vicenda, sulla quale ha indagato anche la Procura di Prato, si è conclusa nel maggio 2022 con la condanna di quattro persone per tentato omicidio all’esito di processo celebrato in Olanda. Dunque, Harpal non un camionista e basta, ma una personalità conosciuta - e anche controversa - nel giro degli affari della moda. 

Un uomo, Harpal Singh, che appunto girava con molti soldi. E infatti quando i due pakistani sono stati fermati, i carabinieri li hanno trovati in possesso sia del cellulare della vittima - particolare decisivo che li avrebbe incastrati - sia di 4mila euro in contanti. Gli assassini avevano rapporti di lavoro ed economici col 59enne indiano, avendo lavorato con lui. Il camionista 59enne è stato assalito a fine trasferta prima di ripartire verso Nord. Il figlio, da cui si era fatto accompagnare per aiutarlo, lo ha aspettato per un paio d'ore vicino al camion dove la merce - scatoloni e colli - veniva caricata via via che era comprata e raccolta con un furgone nelle aziende prescelte. Si erano divisi i compiti. Il giovane stava di guardia al camion, posteggiato in una strada del Macrolotto industriale. Il padre girava col furgone per le aziende con cui c'erano contatti commerciali e ritirava la merce, in sostanza abiti a basso prezzo confezionati dagli operai cinesi. Quindi la scaricava nel Tir e ripartiva per Prato. Tali movimenti non sono passati inosservati e i rapinatori hanno pianificato l'assalto quasi sicuramente dopo averlo pedinato. Harpal Singh è stato trovato morto dal figlio che lo cercava da due ore, non vedendolo ritornare al camion. Gli assalitori sono stati ripresi dalle immagini delle telecamere, ma non c'erano testimoni oculari.

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