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La battaglia per l'eredità

Agnelli, una guerra da 34 miliardi. Ecco perché John ha paura

Gli Elkann attaccano la madre: "Rinnega e offende i suoi genitori". Margherita: "Sono loro che mi hanno denunciata"

Agnelli, una guerra da 34 miliardi. Ecco perché John ha paura

Mamma, questa volta è guerra. Oppure, la guerra degli Agnelli, dopo quella dei Roses. Diventa a tinte forti, infatti, la disputa sull’Eredità Agnelli, che finora si era consumata - e già non ci si era andati leggeri - solo sul fronte giudiziario. Adesso che c’è una inchiesta penale, però, madre e figlio, ossia Margherita Agnelli e John Elkann se le suonano di santa ragione, in un botta e risposta che ha contraddistinto la giornata di ieri.

Si comincia a metà mattina, quando John, indagato per irregolarità fiscali sull’eredità di sua nonna Marella, proprio in seguito a un esposto di Margherita, rompe il silenzio in cui sembravano avvolti anche Exor e Stellantis da giorni - manco una comunicazione alla Consob, come da norme, qui rischiano una procedura di infrazione - e affida agli organi di stampa una dichiarazione pesantissima.

«C’è una mamma che perseguita, da più di vent’anni anni, in tutte le sedi giudiziarie, facendo anche ampia pubblicità sulla stampa, i suoi genitori e tre dei suoi figli, che non hanno altra responsabilità salvo quella di essere stati di essere stati gli unici ad aver assicurato alla nonna cura, assistenza e dedizione fino all’ultimo giorno». Una dichiarazione affidata al team legale, gli avvocati Paolo Siniscalchi, Federico Cecconi e Carlo Re. I quali, in una nota, dicono che per le accuse rivolte «si tratta di una violazione fiscale, a nostro avviso del tutto insussistente per numerose ragioni di fatto e tecniche sulle quali non si entra perché le difese saranno svolte nelle sedi proprie».

Ma è il fronte della battaglia personale che colpisce. «Margherita Agnelli, ritenendo evidentemente critica e incerta la sorte delle attività imprenditoriali di suo figlio e della sua famiglia d’origine, ha deciso nel 2004 di monetizzare la sua parte, salvo poi cercare paradossalmente di beneficiare di un accrescimento patrimoniale ulteriore derivante dal successo del piano di rilancio della Fiat, al quale non ha contribuito in alcun modo, ma di cui, come madre, dovrebbe gioire ed essere orgogliosa essendone stato il figlio l’artefice principale».

Il riferimento è all’accordo con cui, alla morte dell’Avvocato Gianni Agnelli, Margherita si accontentò - si fa per dire - di un forfait, rinunciando alle opzioni di controllo delle società di famiglia, in cambio di un miliardo e 300 milioni circa. All’epoca, però, la Fiat era considerata praticamente spacciata. Ora - e basta aspettare i risultati d’esercizio che saranno resi noti oggi - le cifre dicono tutt’altra cosa. Tanto per fare un esempio, la holding Exor, che controlla Stellantis ed è sua volta controllata dalla Giovanni Agnelli BV e dalla Dicembre, casseforti di famiglia, ha accresciuto il suo valore di circa 28 volte.

«Il metodo e gli obiettivi di Margherita Agnelli sono quindi sempre gli stessi: contesta tutto, arriva perfino a rinnegare gli accordi sottoscritti pur di non riconoscere le volontà dei suoi genitori, che anzi sono stati i primi ad essere accusati di condotte penalmente, civilmente e moralmente illecite» dice il team legale.

E così la risposta di Margherita non si è fatta attendere, tramite il suo legale Dario Trevisan: «È un fatto incontrovertibile che, proprio nel giorno della morte di Marella Caracciolo, John Elkann, con i suoi due fratelli, abbia promosso un’azione giudiziaria in Svizzera contro la propria madre, prima ancora che fosse sollevata qualsiasi contestazione sull’eredità della nonna, non essendo, a quella data, neppure stato pubblicato alcun testamento».

«Siamo confidenti che gli accertamenti in corso facciano luce sui fatti per come si sono effettivamente svolti, non avendo Margherita Agnelli nulla da nascondere. Le sue volontà sono quelle di assicurare un equo trattamento a tutti i propri figli, secondo le norme di legge» è la sintesi di Trevisan, ponendo l’accento su quel “tutti i propri figli”. Perché di mezzo ci sono i cinque figli nati dal matrimonio con il conte Serge de Pahlen, nessuno dei quali mai coinvolto in alcun modo nelle società di Famiglia, tanto meno il sancta sanctorum del potere che è ben saldo nelle mani di John. Per ora.

Mettere in discussione i patti successori, i testamenti, l'eredità significa anche che cambierebbe la distribuzione delle quote di Dicembre, quella che mantiene saldo il potere della Famiglia. E il controllo di un impero da 34 miliardi

Tanta durezza suona decisamente irrituale nel mondo altezzosamente distante degli eredi Agnelli. Come se Margherita, questa volta, fosse arrivata pericolosamente vicina al bersaglio.

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