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La guerra per l'eredità

Il tesoro segreto degli Agnelli esiste? La Finanza trova mezzo miliardo

Dall'esposto di Margherita alla perquisizione a casa di John Elkann fino alle casseforti nei paradisi fiscali

Il tesoro segreto degli Agnelli esiste? La Finanza trova mezzo miliardo

Il tesoro segreto degli Agnelli esiste. La Guardia di Finanza ne ha trovato le tracce, seguendo la denuncia di Margherita Agnelli sulle presunte irregolarità fiscali legate all'eredità di sua madre Marella Agnelli. Una denuncia che ha portato all'indagine giudiziaria che vede indagato lo stesso John Elkann. Si tratterebbe di capitali depositati all'estero, noti in parte, su cui ora bisognerà verificare la regolarità di denunce e tassazioni.

Si parte da somme che non risultano nelle dichiarazioni dei redditi di Marella Agnelli, scomparsa nel 2019: i circa 8 milioni di vitalizio che la figlia versava alla madre in virtù dell’accordo del 2004, regolarmente accreditati nel 2018 in un conto bancario a Vaduz (capitale del Liechtenstein) intestato a una società off-shore con sede nelle Isole Vergini Britanniche. L’Irpef evasa, secondo le stime dei pm, è di circa 3,5 milioni.

La Guardia di Finanza l'altro giorno ha bussato alla porta della casa di John Elkann, sulla collina torinese e non distante dalla storica magione dell'Avvocato, Villa Frescot, ora in vendita. Il mandato era di acquisire documentazione e supporti informatici riguardanti transazioni economiche e la gestione delle quote della società semplice Dicembre, che consente il controllo dell'impero Agnelli.

Gli accertamenti degli investigatori sono arrivati fino alle sedi torinesi, in corso Vittorio Emanuele II, della banca privata svizzera Pictet Cie Europe e della P-Fiduciaria nel cui consiglio d'amministrazione siede, uno dei legali di Elkann, Carlo Re, mentre presidente del collegio sindacale è il coindagato Gianluca Ferrero. La fiduciaria, si apprende da Fatto Quotidiano e agenzia Ansa, dichiara 108 clienti e una massa di investimenti per 1 miliardo e 268 milioni: numeri comunque compatibili con un ammontare di 500 milioni riconducibili a un solo cliente". E sarebbe quel mezzo miliardo una parte dei capitali esteri degli Agnelli.

L'esposto di Margherita Agnelli, ai tempi, chiamava in causa anche una società offshore nelle Isole Vergini Britanniche, la Bundeena Consulting Inc B.V.I, dove sarebbero stati depositati 900 milioni di dollari e di cui sarebbe stata beneficiaria Marella Agnelli.

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