Cerca

IL CASO

Aska, è polemica “sull’auto sgombero” e Marrone parla di falso in atto pubblico

L’ipotesi di reato arriva dall’assessore di Fdi. «Non ammissibile» l’interpellanza

I giudici: «In Askatasuna c'è chi pensa alla lotta armata»

L'immobile di corso Regina 47

Reagisce indignandosi il centrodestra torinese di fronte alle immagini che mostrano la festa organizzata, venerdì sera, dal centro sociale Askatasuna. «Dopo una consegna dell’immobile fake, Askatasuna fa festa avendo accesso agli stessi locali di corso Regina Margherita 47. Anzi dai loro canali ci dice che non se ne sono mai andati» tuonano il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana coordinatore provinciale e cittadino di Forza Italia a Torino. «Chiediamo al sindaco Lo Russo e compagni: ma non vi vergognate? Non avete un sussulto di dignità? Vogliamo continuare a consegnare mani e piedi questa città a chi è sotto processo per eversione rispolverando la questione dell’antifascismo?». E ancora i due azzurri: «Proviamo disgusto e confidiamo che anche i torinesi ne provino altrettanto. Ma Askatasuna è solo la punta dell’iceberg di un Sistema che a Torino fa ogni giorno, da decenni, danni incalcolabili ad una Città che dovrebbe essere locomotiva dell’Italia. E chi tace o è connivente ne è corresponsabile».




Non da meno, l’assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone si spinge a ipotizzare il reato di falso ideologico in atto pubblico, riferendosi al verbale della Città di Torino che ha dato atto della consegna e restituzione al Comune dell’immobile da parte degli occupanti. «L’auspicio è che le Procure del Tribunale e della Corte dei Conti prestino la massima attenzione a ogni atto amministrativo emanato dal Comune di Torino su questa concessione dell’immobile perché, se la sinistra è libera di rinunciare così a quel poco che resta della sua credibilità, non ha però diritto a sporcare l’onorabilità degli uffici tecnici comunali solo per accontentare i capricci degli antagonisti» conclude Marrone.

Nel frattempo, il consigliere comunale di Fdi Ferrante De Benedictis, ha depositato un’interpellanza al sindaco in cui chiede se si intende procedere con la co progettazione «dopo le violenze di cui si sono resi protagonisti alcuni membri del centro sociale durante le proteste sotto la sede Rai». Secondo quanto fa sapere lo stesso De Benedictis, la richiesta sarebbe stata bollata come «non ammissibile». Sperando in un ripensamento, «mi auguro che l’amministrazione voglia rispondere ad una semplice domanda» conclude De Benedictis. «Tema che assume ancora più rilevanza dopo le dichiarazioni di Askatasuna che smentirebbero lo stesso sgombero, altra condizione imprescindibile per la coprogettazione stessa».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.