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La Lancia Delta che non avete mai visto. Fu creata solo per Gianni Agnelli

La storia di quando telefonò all'ingegnere e disse: "Mi serve per andare a Saint Moritz"

Torna la Lancia Delta di Gianni Agnelli. E una fu creata soltanto per lui

Lancia Delta. Due parole per indicare una passione fatta di eleganza, potenza, stile e dominio nei rally. E collezionismo.

Le diverse versioni della fortunata automobile creata nel 1979 da Giorgetto Giugiaro continuano a incantare i collezionisti e gli appassionati.

Nei giorni scorsi si è parlato della Lancia Delta HF Evo II con livrea nera di Vasco Rossi andata all'asta. Oggi, invece, parliamo di un esemplare unico e non solo perché appartenuto all'Avvocato Gianni Agnelli.

All'Avvocato piaceva guidare di persona, questo è noto. E amava le auto, soprattutto quelle che produceva la sua fabbrica, la Fiat. Per Torino era normale vederlo scendere - a gran velocità - dalla collina al volante di una Fiat Croma, che lui considerava l'ammiraglia. Certo, forse per il Gruppo, la vera ammiraglia era la Lancia Thema, ma per lui era importante guidare Fiat.

Non è un caso che possedesse ben diciotto Fiat Panda a lui intestate. E altre vetture più curiose, come la Spiaggina, oppure una Lancia Prisma da 200 cavalli che utilizzava soprattutto a Villar Perosa. O una Fiat 131. Ma quanti sanno che possedeva anche due Lancia Delta? Una, in particolare, realizzata appositamente per lui?

Si tratta di una Lancia Delta Evo II appartenuta all'Avvocato, anno di immatricolazione 1994, livrea argento con particolari esclusivi su sua esplicita richiesta.

 

Ma il vero capolavoro è l'altra Lancia Delta, un esemplare unico tanto da essere conservato al Museo dell'Automobile -e peraltro con pochissimi chilometri, considerato che l'Avvocato la usò forse per una sola estate.

Era il 1992, inverno. E Rodolfo Gaffino Rossi, già responsabile delle Sperimentazioni Fiat, ricevette una richiesta diretta di Gianni Agnelli. "Cavo - possiamo immaginare la "R" arrotata -, mi serve una Lancia Delta per andare a Saint Moritz". Niente di complicato, no? Sufficiente intestargliene una. Eh no, invece. L'Avvocato voleva qualcosa di unico.

Per cominciare la voleva cabrio. E poi, ovviamente, con due sole porte, anziché le cinque del modello di serie. Chiaro che per carrozzieri e progettisti Fiat non è che fosse così semplice, non è che si taglia il tetto e via.

Ma Gaffino Rossi, non solo un designer ma un vero artista che aveva frequentato l'Accademia di Belle Arti, che fin dal 1986 aveva seguito il progetto Lancia Integrale fino alla Evo, ed era l'uomo dei prototipi - per l'Avvocato realizzò anche una Fiat Croma con il motore di una Ferrari - si mise al lavoro.

Ci vollero sei mesi di lavoro sulla Lancia Delta Evo - equipaggiata con motore turbo da 2 litri per 250 cavalli di potenza -, ma alla fine, in piena estate, la cabrio color argento, con capottina blu e interni in pelle bianca - con la sottile doppia linea nera e azzurra che segnava tutte le vetture di Agnelli, come omaggio ai Savoia o per meglio dire al rango di ex ufficiale di cavalleria del giovane Gianni. Nota bene: non una vera onorificenza di famiglia, diciamo che fu "auto assegnata".

La Lancia Delta speciale fu consegnata all'Avvocato e a Donna Marella direttamente alla residenza di Saint Moritz. E secondo alcune testimonianze raccolte, il primo test di gradimento venne fatto con i nipoti John e Lapo.

Quella Delta Cabrio ballò solo un'estate, dopo di che tornò a Torino, destinazione Museo - e guarda caso, nel 2001 Gaffino Rossi divenne amministratore delegato proprio di quel museo - e da lì non si mosse più. L'Avvocato, si sa, perdeva entusiasmo facilmente. Peccato che in Lancia non abbiano mai pensato di virare quell'esperienza sulla produzione di serie...

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