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Verso il processo d'Appello
04 Marzo 2024 - 12:38
Il caso di uno dei giovani coinvolti nel lancio di una bicicletta dai Murazzi a Torino - che aveva quasi ucciso lo studente Mauro Glorioso ora costretto sulla sedia a rotelle - prende una svolta inaspettata con l'aggiunta di una nuova e grave accusa. Dopo essere stato condannato a 9 anni e 9 mesi in primo grado per tentato omicidio, il ragazzo, che ha 17 anni, si trova ora al centro di un'indagine per detenzione di materiale pedopornografico.
Dopo il fermo per il lancio della bicicletta, i carabinieri hanno sequestrato i telefoni dei protagonisti della vicenda. L'analisi del dispositivo del diciassettenne ha rivelato la presenza di numerosi video a sfondo sessuale, ritraenti bambini in tenera età. Questa scoperta ha portato alla nuova accusa di detenzione di materiale pedopornografico, un'accusa che il giovane nega con fermezza attraverso il suo avvocato.
L'avvocato Michele Ianniello, difensore del giovane, sottolinea la totale estraneità del suo assistito rispetto alle immagini pedopornografiche trovate sul suo cellulare. Egli afferma che il giovane è sconvolto e ignaro di come tali contenuti siano finiti sul suo dispositivo. Inoltre, evidenzia la mancanza di analisi tecniche approfondite che possano chiarire le circostanze del reperimento di tali video. L'avvocato annuncia che chiederà una consulenza tecnica per approfondire la questione e difendere al meglio il giovane dalle nuove accuse.
Nel frattempo, si sta preparando per affrontare il processo d'appello - che si aprirà mercoledì - relativo al lancio della bicicletta dai Murazzi, nel quale il diciassettenne è coinvolto insieme ad altri due imputati, un quindicenne e una diciassettenne, condannati in primo grado rispettivamente a 9 anni e 4 mesi e a 6 anni e 8 mesi.
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