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IL CASO

Askatasuna, la norma "anti centro sociale" fermerà il Comune?

Il comma presentato da Marrone (Fdi) vieta progetti di co progettazione in immobili occupati negli ultimi 5 anni

Un fuoco incrociato di norme e delibere tra Comune e Regione rischia di bloccare la manovra avviata per rendere la casa di Askatasuna un bene comune della città. "La regolarizzazione del centro sociale Askatasuna non può proseguire oltre. Lo stabilisce la nuova legge regionale sui Beni comuni approvata oggi dal Consiglio Regionale". Ad annunciarlo è l'assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, presentatore del comma specifico che stabilisce che i percorsi di riguardanti i beni comuni "non possono riguardare beni immobili interessati da occupazione senza titolo nei cinque anni precedenti alla stipula del relativo patto di collaborazione". 

La Città, dal canto suo, «si riserva ogni approfondimento sia sui presupposti di legittimità della legge regionale nel suo complesso, sia in relazione alla sua applicabilità a beni immobili di proprietà comunale».


La norma anti-Aska
La norma "anti-Askatasuna" come la definisce l'assessore Marrone, è nata con "il preciso scopo di impedire che i percorsi relativi alla coprogettazione sui beni comuni possano essere strumentalizzati per concedere immobili pubblici agli antagonisti abusivi che li occupano illegalmente".

 Il Comune di Torino deve ora "prendere atto della legge e interrompere un percorso che si configurerebbe altrimenti come illecito perché non più consentito dalla legge regionale" sostiene Marrone. "Dal momento però che il sindaco Lo Russo aveva annunciato di essere tornato in possesso dello stabile che ospita Askatasuna, è necessario che il Comune di Torino metta in atto tutte le misure per impedire nuove occupazioni, anche richiedendo un presidio di polizia fisso agli ingressi. Qualora invece, come segnalato da cittadini e forze dell'ordine, fosse confermata la presenza di occupanti ancora all'interno, allora l'unica strada percorribile è lo sgombero immediato, in attuazione del verbale ASL. Il dialogo con chi fa della violenza politica la propria bandiera ha già messo fin troppo in ridicolo l'amministrazione comunale".

Una norma retroattiva?
"Ricordo che solo le leggi penali sono necessariamente irretroattive, mentre la legge approvata oggi fissa regole oggettive vincolanti per i comuni su qualsiasi assegnazione come "bene comune" passata, presente e futura. E questa legge la faremo applicare senza sconti" lo dichiara l'assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone.

«Sono molto soddisfatta per l’approvazione di questa norma» spiega l’assessore della Lega Chiara Caucino. «Consente di mettere finalmente in atto le buone pratiche della cittadinanza attiva che rappresenta, a mio giudizio, una grande risorsa mai davvero messa a frutto a favore della comunità, in grado di migliorare sensibilmente la stessa». La Regione, in pratica - prosegue Caucino «si pone in un’ottica collaborativa e di promozione e di coordinamento di queste sperimentazioni offrendo forme di accompagnamento a tutti, in particolare senza scordarsi dei Comuni più piccoli, privi di una struttura amministrativa adeguata».

«Un blitz fatto alle spalle della stessa maggioranza e probabilmente del sempre assente dall'aula Cirio » commenta Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio Regionale. «Avrà importanti ripercussioni sulla discussione delle prossime leggi di riordino e di stabilità - aggiunge -. E un paletto su un percorso di restituzione alla cittadinanza e alla legalità di un bene pubblico importante».

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