l'editoriale
Cerca
Cambio di rotta sull'elettrico?
07 Marzo 2024 - 11:40
Il Brasile conviene a Stellantis, questo è certo. Più ancora del piano di sviluppo record da 5,6 miliardi annunciato ieri, e dei 40 nuovi modelli - che si uniscono a quelli già presenti e di grande successo come Fastback, Mobi, Toro, Pulse, Titano, con la produzione nello storico stabilimento di Goiana - è interessante puntare su quanto ha detto Carlos Tavares, spiegando che parte dell'investimento sarà per la tecnologia Bio-Hybrid, che unisce l'elettrificazione a motori ibridi alimentati da biocarburanti.
Una sperimentazione, certo facilitata dagli aiuti del governo di Brasilia, che potrebbe rappresentare un cambio di rotta di Stellantis nell'ambito del piano industriale Dare Forward 2030, magari perché cominciano ad arrivare segnali che l'elettrico non basta e, dunque, l'Europa con la sua transizione energetica ed ecologica può frenare Stellantis?
Su questo è interessante l'analisi di Giuseppe Sabella, direttore del centro studi Oikonova, think tank sull'automotive che abbiamo già avuto occasione di intervistare. “Il gruppo ha chiuso il 2023 con profitti per circa 19 miliardi, è chiaro che è in salute e che ha risorse da investire - dice Sabella -. Il mercato sudamericano si presenta in questa fase come di più facile espansione rispetto a quello europeo. Naturalmente, Stellantis non sta disinvestendo in UE - come qualcuno insinua - ma è chiaro che la forte trasformazione dell'industria europea e la crescente presenza del prodotto cinese costringano oggi Tavares a qualche ripensamento, dopo l'intenzione più volte ribadita di arrivare prima del 2035 a produrre solo auto elettriche”.
Dunque, gli scenari potrebbero cambiare. "Dopo le elezioni e con la nuova Commissione, le rigidità del vigente Fit for 55 - che dal 2035 vieta la produzione di veicoli con motore endotermico - saranno riviste, anche perché già i costruttori insistono sulla riabilitazione di alcune altre tecnologie, vedi l'ibrido, l'idrogeno, gli e-fuels, i biocarburanti, etc. Il che significa, anche, riabilitare - in parte - il motore a combustione interna".
Ma Carlos Tavares ha anche ricordato che la "potenza di fuoco" del Gruppo in Italia è di un milione di veicoli e che l'intenzione è di sfruttarla, se ci saranno le condizioni. Che, per il CEO portoghese, si traducono in incentivi governativi - in dimensione superiore a quelli già annunciati - che "consentano l'acquisto dei veicoli elettrici al ceto medio".
"Il ceo di Stellantis non ha mancato di mandare anche un messaggio a Palazzo Chigi: ha confermato la sua volontà di portare la produzione a un milione di veicoli l'anno se ci saranno gli incentivi per la vendita dei modelli elettrici. Nel frattempo, a Mirafiori viene prolungata la cassa integrazione per oltre 2000 lavoratori - analizza Sabella -. Vi è un problema di consolidamento del nostro settore dell'automotive, ma non ci riusciremo con la sola Stellantis. Anche per queste ragioni, le intenzioni di Palazzo Chigi di portare in Italia un secondo costruttore, non possono trovare corrispondenza nella volontà di Tavares di avviare in Italia la produzione della cinese Leapmotor, con cui Stellantis ha creato Leapmotor international ed è socio di maggioranza. Come ho già detto in altre occasioni, mi sembra più realistico e funzionale il tentativo di portare in Italia Toyota”.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..