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Automotive & Politica
12 Marzo 2024 - 16:52
Alle loro spalle, mentre discutono fitto del «futuro industriale» di Torino, c’è il suo glorioso passato di capitale dell’automobile. Ma anche un futuro che, ad oggi, appare tutt’altro che sereno. Da una parte il Lingotto, con le sue storiche palazzine e dall’altra Mirafiori, una fabbrica che conta sempre meno operai nei reparti e sempre più lavoratori in cassa integrazione. Basta una fotografia per sintetizzare il senso dell’incontro che, a sorpresa, Alberto Cirio ha avuto con il presidente di Stellantis, John Elkann, in occasione della sua prima visita al Grattacielo Piemonte. Un incontro «cordiale», «durato un’oretta», si limitano a raccontare dagli uffici del governatore senza lasciar trapelare altri dettagli. Ma sul tavolo al “piano nobile” della Regione non è un mistero che ci sia, almeno da due anni, uno dei più importanti “dossier” che Cirio non ha mai nascosto di voler chiudere, entro il mandato, con delle certezze.
A partire dalla produzione della 500e se non di nuovi modelli di autovetture, oltre alla garanzia di una centralità di Mirafiori nel nuovo piano industriale Dare Forward 2030 di Stellantis. E, soprattutto, sui 10mila lavoratori dal destino incerto tra linee produttive e enti centrali. Un progetto che l’amministratore delegato Carlos Tavares aveva presentato a Comune e Regione il 27 marzo del 2022 nella prima “tavola rotonda” al centro direzionale di via Plava a cui John Elkann partecipò in collegamento web. Convenendo sulla necessità di immaginare una nuova vita per lo stabilimento di corso Tazzoli.
Piano che è stato presentato dall’azienda a settembre dello scorso anno e prevede un investimento da 40 milioni di euro sul primo “hub” di economia circolare di Stellantis, che occuperà circa 73mila metri quadrati, 55mila dei quali recuperati dagli impianti parzialmente inutilizzati, in cui le componenti delle automobili e le batterie elettriche verranno rigenerate per tornare sul mercato. Altro elemento di confronto tra Cirio e Elkann, l’apertura del Green Campus presentato a settembre da Stellantis dopo quelli di Poissy in Francia e Rüsselsheim in Germania.
Tutti elementi che torneranno - forse già entro fine mese - al centro del tavolo sull’automotive, convocato per la prima volta a metà febbraio dal ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso. Perché l’obiettivo mai nascosto dal governatore è quello di poter tornare a Roma, dopo il confronto con le parti sociali e i principali attori del comparto, «con una posizione unitaria del territorio, che chiede a gran voce di essere strategico all’interno delle politiche dell’azienda». Soprattutto su Mirafiori. «A partire dall’individuazione di un nuovo modello per gli stabilimenti di Torino così da salvaguardare un polo produttivo fondamentale e un’intera filiera che deve continuare a essere centrale nelle dinamiche produttive del gruppo Stellantis».
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