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Sala Rossa

Porte Palatine, centro e sponde del Po: «Basta con gli accampamenti abusivi»

Il Comune in azione per dare un posto agli invisibili, «ma le misure non bastano»

Tende alle Porte Palatine

Tende alle Porte Palatine

Attraversando i portici di Torino, ma anche visitando le sue rovine storiche, come le Porte Palatine, sarà capitato a chiunque di imbattersi in qualche giaciglio improvvisato con un sacco a pelo, un piumone e qualche straccio recuperato chissà dove. A volte è vuoto, altre volte, solitamente la sera o al mattino presto, si vedono sbucare solo i piedi da coperte che sono letteralmente troppo corte.

È da almeno gli ultimi due anni che si lancia l’allarme clochard, fragilità che riguarda un po’ tutte le grandi città d’Italia e che non lascia esente Torino. Più numerosi e in condizioni peggiori rispetto al passato, secondo quanto denunciato dalle tante associazioni che ogni giorno si prodigano attivamente per dare agli “invisibili” un’alternativa. Nonostante l’impegno congiunto sia dell’assessorato alle Politiche Sociali che delle associazioni operanti sul territorio, infatti, che d’inverno si duplica in ragione delle rigide temperature, le misure non sembrano bastare.

«È un tema sensibile. Chiediamo un deciso intervento da parte dell’amministrazione perché altrimenti la gente rischia di morire», ha ammonito il consigliere di Torino Bellissima Pierlucio Firrao in Consiglio comunale.

«Continuiamo a sostenere l’importanza di un’azione combinata - risponde l’assessore alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli - in cui ci siano interventi sociali, ad esempio le strutture di accoglienza, che oggi forniscono circa 700 posti letto, ma anche clinici, per intervenire nei casi di dipendenze e patologie psichiatriche». «Necessario continuare per evitare che diventi un’abitudine, un “modo di vivere a Torino”», replica Firrao.

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