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LA POLITICA

Regionali, il Pd a sorpresa candida Gianna Pentenero

Salta il voto in assemblea. Un passo di lato per Valle e Gribaudo

Pentenero e Gribaudo

Pentenero e Gribaudo

Gianna Pentenero sarà la candidata del Partito democratico alle prossime elezioni regionali del Piemonte. Lo ha sentenziato l’assemblea dei dem, a sorpresa, dopo aver archiviato con un nulla di fatto le disponibilità del vice presidente del consiglio regionale Daniele Valle e della deputata di Borgo San Dalmazzo Chiara Gribaudo.

Che cosa è successo
Erano da poco passate le 11 quando, all’hotel Fortino, il segretario regionale dei dem Domenico Rossi è salito sul palco e ha annunciato all’assemblea il «passo di lato» di Valle e Gribaudo. «È maturato uno scenario unitario» ha spiegato Rossi. Una decisione presa dopo un lungo dibattito a porte chiuse con il responsabile Organizzazione del Pd (e uomo di Schlein) Igor Taruffi, che ha sorpreso - non poco - la sala pronta gremita. A poco più di 80 giorni dal voto, «abbiamo bisogno di partire» ha sottolineato il segretario ribadendo a più riprese che il cantiere del campo largo sarebbe rimasto aperto. Anzi, apertissimo. «Rivolgo ai Cinque Stelle un appello per ricominciare a ragionare insieme. Mi auguro di riuscire a determinare un campo largo» è stato il primo pensiero anche per la neo nominata candidata Pentenero. E la risposta non si è fatta attendere.

M5s annuncia: "Scegliamo un nostro candidato"
«Nei prossimi giorni il Movimento 5 Stelle illustrerà il proprio programma elettorale e avvierà il percorso per la scelta del proprio candidato Presidente» scrivono in una nota la coordinatrice regionale e capogruppo Sarah Disabato, insieme ai consiglieri Sean Sacco, Ivano Martinetti, la senatrice Elisa Pirro e i deputati Chiara Appendino, Antonino Iaria. In altre parole: ognuno andrà per conto suo. Ma gli irriducibili del campo largo non mollano. «È ancora possibile» assicurava Taruffi, mentre in Basilicata Domenico Lacerenza annunciava il ritiro della sua candidatura. «Per costruire un’alternativa alla destra dobbiamo superare le divisioni che hanno frantumato il campo negli anni passati. Altrimenti ci condanniamo a guardare gli altri che governano» ha aggiunto.

La partita non è chiusa come potrebbe sembrare. Il campo largo può ancora realizzarsi, ma sarà difficile (per non dire impossibile) che il sodalizio con i Cinque Stelle si consumi nel nome di un assessore del Pd della giunta Lo Russo. In caso di accordo, sarà necessario trovare un altro candidato che possa unire la coalizione. Magari un civico proposto dagli stessi pentastellati. Se invece il Partito democratico corresse davvero da solo, si prospetterebbe un rimpasto di nomine e di pesi anche a Palazzo Civico. A quel punto, Pentenero sarebbe costretta a rimettere le deleghe alla Sicurezza e, per prendere il suo posto, la più quotata sembra l’attuale capogruppo in Sala Rossa Nadia Conticelli (area Schlein). O almeno questo vorrebbero da Roma. Ma non è detto che il sindaco Lo Russo accetti di farsi dettare la linea dal partito in casa propria. Nel frattempo, ha commentato definendo «molto positiva» la scelta dell’assemblea di compattarsi intorno al nome di Pentenero che - dal canto suo - non mollerà facilmente la presa.

Pentenero in campo
«Credo di avere la forza necessaria per far sì che i piemontesi che oggi sono disillusi e non hanno più voglia di andare a votare, possano ricredersi» ha commentato a margine. «Essere donna poi è un valore aggiunto. Credo di poter trascinare una squadra e far sentire tutti protagonisti di un progetto». Il primo tempo della partita si chiude così. Pd e Cinque Stelle separati. Pentenero candidata in pectore. Valle che torna a casa con in mano un pugno di mosche, mentre i sorrisi di Gribaudo non passano inosservati. Ma c’è sempre un secondo tempo, e poi, forse, anche i supplementari.

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