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Economia & Ambiente
20 Marzo 2024 - 18:20
L'economia circolare, una risposta apparentemente semplice ai problemi complessi del nostro tempo. Promette innovazione, investimenti, e magari, la chiave per la sostenibilità ambientale. Ma come mai, nonostante l'apparente attrattiva, la transizione da un modello economico lineare a uno circolare stenta a prendere piede?
Secondo Pierluigi Zerbino, ricercatore del dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi del Territorio e delle Costruzioni dell'Università di Pisa, la risposta risiede in quello che viene chiamato "Effetto Rebound". Un fenomeno insidioso in cui i benefici ambientali derivanti da un modello economico circolare sono annullati da un aumento della produzione e dei consumi. Un concetto apparentemente paradossale, ma che, come ci spiega Zerbino, trova la sua radice nei nostri comportamenti di consumo.
Un capo di vestiario prodotto con fibre riciclate, un cellulare ricondizionato - questi sono esempi di "prodotti circolari". All'apparenza, sembrano rappresentare una scelta ambientalmente responsabile. Ma Zerbino ci avverte del pericolo insidioso dietro queste apparenti scelte "verdi". Il prezzo più basso, la percezione di un acquisto etico, può in realtà spingerci a consumare più di quanto avremmo fatto con prodotti non circolari.
Questo fenomeno, l'effetto rebound, è un concetto poco noto e difficile da quantificare. Il problema, afferma Zerbino, è che "l'effetto rebound nell'economia circolare è... non è stato esaminato a fondo dalla letteratura accademica". Ecco perché la sua ricerca, insieme ai suoi colleghi della Sheffield University Management School, è così importante.
Nell'articolo pubblicato sul Journal of Cleaner Production di Elsevier, Zerbino e i suoi colleghi hanno esaminato i metodi esistenti per misurare l'effetto rebound nell'economia circolare, identificando gli strumenti per stimarlo. Questa mappatura pionieristica è un passo fondamentale per comprendere meglio come il rebound si manifesta nei nostri comportamenti di consumo, nelle strategie aziendali, nelle filiere e nel commercio nazionale e internazionale.
"Solo conoscendo più a fondo il Rebound e concretizzandolo in numeri possiamo sperare di far fronte ad esso", afferma Zerbino. Questa comprensione è fondamentale per identificare gli interventi più significativi per rilanciare l'economia circolare e invertire una tendenza negativa che ha visto il tasso di circolarità ridursi dal 9.1% al 7,2% negli ultimi cinque anni. L'economia circolare non è una panacea. Ma con una comprensione più profonda dei suoi meccanismi e delle sue sfide, potrebbe diventare un potente strumento per affrontare i problemi ambientali del nostro tempo.
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