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Il caso Mondo Convenienza

"Il divano è sbagliato? Ce lo porti qui o niente rimborso": così il mobiliere low cost ha beffato 600mila clienti

Una mail interna accusa la società, multa di 3,2 milioni di euro dell'Antitrust per condotta "illecita e aggressiva"

"Il divano è sbagliato? Ce lo porti qui o niente rimborso": così il mobiliere low cost ha beffato 600mila clienti

Oltre mezzo milione di persone beffate da Mondo Convenienza. Per mobili non ricevuti o sbagliati, per difetti riscontrati, mancati resi: c’è tutto questo nel dispositivo con cui l’Antitrust ha chiuso la sua istruttoria e multato la società dei mobili low cost per oltre 3 milioni di euro.

Per la precisione sono 600mila i reclami che la società Iris Mobili Srl, titolare del marchio Mondo Convenienza - colosso del settore, con diverse sedi tra cui una a Settimo Torinese che a fine 2022 contava un fatturato pari a circa 1,5 miliardi di euro, una perdita per 4 milioni di euro e un margine operativo lordo negativo -, ha ricevuto nel periodo da gennaio 2023 al 4 ottobre dello stesso anno: «600mila reclami - si legge nel dispositivo firmato dal presidente Roberto Rustichelli - aventi come causale l’integrità del prodotto, la conformità del prodotto e l’assistenza; di questi, 165mila reclami hanno come causale “sollecito assistenza”, trattandosi di reclami aventi ad oggetto la mancata assistenza a seguito di una precedente richiesta».

Inoltre, l’istruttoria partita da segnalazioni di associazioni di consumatori ha portato alla luce un documento a uso interno dell’azienda che individua i principali pezzi di arredamento che risultano non conformi agli ordini: pensile - “162 clienti pari a euro 24.847,56 di costi generati, dalla prima segnalazione, hanno ricevuto un disservizio perché è ordinato un pensile classico quando il cliente chiedeva un pensile scolapiatti/copriboiler/cappa o viceversa”; camere e camerette, “739 clienti pari a euro 113.347,82 di costi generati, dalla prima segnalazione, hanno subito un disservizio dovuto a ripiani non compatibili con gli armadi”; reti e materassi, “195 clienti pari a euro 29.909,10 di costi generati, dalla prima segnalazione, hanno ricevuto un disservizio a causa di materassi non compatibili con le dimensioni del letto”; divani, “122 clienti pari a euro 18.712,36” dalla prima segnalazione, hanno subito un disservizio a causa di divani non conformi per modello; letti, “58 clienti pari a euro 8.896,04” per letti non conformi per misure; 71 hanno ricevuto un miscelatore non compatibile con il lavabo».

Ma le contestazioni principali dell’Antitrust riguardano le «policy aziendali» sui reclami e l’assistenza post vendita, che in pratica rigettano ogni tipo di ricorso se il termine di sette giorni è superato - mentre le norme pongono oltre i dieci - e, per esempio, chi si lamentava di un divano si è sentito dire di riportarlo in azienda, per ottenere il rimborso o la sostituzione.
In conclusione l’Autorità per la concorrenza ha stabilito una multa di 3 milioni e 200mila euro per aver adottato «condotte illecite nelle fasi di consegna e di montaggio dei mobili e degli arredi e ostacolato i consumatori nella fruizione dei servizi post-vendita». E ancora: «Pur consapevole dell’elevato numero di consegne di prodotti non completi e non corrispondenti agli ordini o non in perfette condizioni di utilizzo, la società non ha adottato comportamenti idonei a risolvere questi problemi, violando così l’obbligo di diligenza professionale previsto dal Codice del Consumo».

Inoltre, l'autorità contesta la condotta nei confronti dei consumatori: «Ha ostacolato i diritti dei consumatori prevedendo tempistiche ristrette per il reclamo e limitazioni al diritto di ottenere la sostituzione dei prodotti stessi o la restituzione di quanto pagato. In questo modo, Mondo Convenienza ha limitato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori».
In sostanza «la pratica commerciale nel suo complesso risulta contraria alla diligenza professionale e aggressiva».

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