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Il caso

Lucchetti, catene e presidi disperati: «Nelle scuole abbiamo la paranoia per i furti»

Dopo la denuncia del sindaco Stefano Lo Russo, abbiamo parlato con tre dirigenti scolastiche di Torino

Lucchetti, catene e presidi disperati: «Nelle scuole abbiamo la paranoia per i furti»

Le parole più emblematiche sono quelle di Maria Viglione, dirigente dell’istituto comprensivo Allievo di Borgo Vittoria: «Ormai siamo al limite della paranoia, abbiamo lucchetti e catene per evitare che i ladri rubino a scuola. E’ triste che, per evitare che si sparga la voce, non diciamo neanche ai bambini quando ci arrivano i computer nuovi. D’altronde l’ultima “visita” è avvenuta proprio la sera dopo l’ultima consegna».

La preside, in sostanza, conferma l’emergenza che il sindaco Stefano Lo Russo ha annunciato pubblicamente via social. Ha parlato di 22 furti nelle scuole dall’inizio dell’anno, con una decina di casi nella zona nord. Numeri in linea con gli 80 dell’intero 2023: «Non c’è niente di più odioso che rubare in una scuola - esordisce il primo cittadino - Per questo ho deciso di scrivere al prefetto per poter individuare, insieme a lui e alle forze dell’ordine al tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica, una strategia per limitare questo odioso reato che davvero fa tanto male ai bambini e bambine della nostra città».

A chiedere soluzioni sono proprio le persone che vivono le scuole torinesi: genitori e studenti, sempre più esasperati (come ammesso dall’assessore Carlotta Salerno nell’articolo qui sotto); insegnanti stanchi di trovarsi le aule devastate; presidi che non ne possono più di esultare per l’arrivo di nuove attrezzature che poi spariscono in pochi giorni.

«Da noi hanno rubato dei computer - allarga le braccia Rosa Maria Falanga, dirigente dell’istituto Manzoni di corso Marconi - Abbiamo fatto denuncia e intanto abbiamo cercato di rinforzare la sicurezza: il Comune sta facendo tanto per la manutenzione degli edifici scolastici, forse servirebbe lo stesso sforzo per tenere lontani i ladri». Concorda Viglione: «Bisogna potenziare le telecamere, come Città e Circoscrizione stanno già valutando. Ma è un palliativo se poi nessuno le visiona. Il problema è a monte: qui abbiamo a che fare con dei professionisti ma anche con tanti disperati. E’ un problema sociale, a cui non dobbiamo rassegnarci: si sta facendo tanto per la riqualificazione e speriamo che piano piano la situazione migliori. Perché è normale che io esca da scuola e vedo persone che cercano nei rifiuti».

Antonella Accardi Benedettini, preside del liceo Passoni, apre un altro capitolo: «Noi abbiamo subito tanti furti e atti vandalici in questi mesi: purtroppo ci prendono di mira sempre il giorno prima degli “open day”». Cioè delle giornate aperte ai potenziali nuovi iscritti e alle loro famiglie: «Non è una bella pubblicità, eppure le iscrizioni sono cresciute e avremmo potuto passare da dieci a undici classi prime. Peccato che l’anno prossimo avremo meno spazi e potremo farne solo cinque: è paradossale che dobbiamo mandare gli studenti altrove». Come se non bastasse il problema dei furti.

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