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L'appello
29 Marzo 2024 - 08:10
L'ufficio di via San Donato 40, vuoto da qualche settimana dopo la "scomparsa" dell'agente immobiliare
Hanno pagato caparre, provvigioni, addirittura i compensi per le variazioni catastali. Ma non hanno mai concluso l’acquisto delle case per cui sostengono di aver versato, in tutto, 196.480 euro. E ora l’agenzia immobiliare a cui si erano rivolti è diventata una scatola vuota. I telefoni del titolare sono spenti. Lo hanno poi rintracciato in un’agenzia dalla parte opposta della città, dove si sono presentati con le pietre in mano per farsi restituire i soldi. Non ci sono riusciti, hanno coinvolto gli avvocati Andrea Danni e Iuliana Cimpoesu e ora lo hanno denunciato per truffa: «Dopo quell’episodio, si è rivolto a me per chiarire la situazione e risolvere i problemi - replica il legale dell’agente, Giuseppe Fiore - Il mio cliente non è sparito e soprattutto non ha truffato nessuno».
Vittime bengalesi
I protagonisti di questa vicenda sono divisi in due schieramenti: da un lato ci sono sedici torinesi originari del Bangladesh che cercavano un appartamento da comprare a Torino. Dall’altra c’è il Gruppo Drea di Igor Marini, agenzia immobiliare con sede in via San Donato 40 Bis. In quell’ufficio ora non c’è più nulla ma, fino a poche settimane fa, le vetrine erano tappezzate di annunci per la vendita di case. Con ottimi risultati, stando alle recensioni che il Gruppo ha ricevuto su Google nel corso degli anni. Di recente, però, qualcosa è cambiato e su internet sono comparse le accuse di essersi intascati i soldi: «Attenzione, truffano la povera gente» ha scritto Luigi Boy un mese fa.
Sono le stesse contestazioni che muove il gruppo di bengalesi che ha chiamato TorinoCronaca dopo essersi rivolto agli avvocati Cimpoesu e Danni. Il quale ha presentato un esposto a nome delle sedici presunte vittime che hanno chiesto il suo aiuto: «Pagavano caparre e provvigioni quasi sempre in contanti, cui talvolta si aggiungevano le spese per le rettifiche catastali - riporta il legale nell’esposto, che cita cifre dai 3mila ai 30mila euro - Poi gli agenti comunicavano che i proprietari avevano accettato l’offerta e fissavano la data per l’atto di compravendita dal notaio. Intanto consegnavano anche le chiavi, tanto che gli acquirenti iniziavano a dare il bianco ai muri». Il problema è che poi i rogiti sono sempre stati rimandati. Fino a quando l’agenzia di via San Donato ha chiuso e Marini non ha più risposto al telefono.
L’assalto in agenzia
A quel punto è scattata la “caccia all’uomo”: «Lo abbiamo trovato per caso in un’altra agenzia, in via Madama Cristina 62 - spiega uno dei presunti truffati, Rahman Mizanur - Ci siamo presentati lì in massa e con le pietre in mano per avere i nostri soldi. Non volevamo fargli del male ma solo spaventarlo». Di certo sono intervenuti i carabinieri di San Salvario, gli stessi cui l’avvocato Danni ha poi presentato l’esposto. Nel frattempo Marini si è fatto vivo con i clienti e ha proposto di trovare una soluzione “pacifica” fra avvocati: «E’ stata un casino, una follia e mi dispiace - si sente nella telefonata registrata da Mizanur - Alcune pratiche si possono chiudere, sulle altre ci mettiamo d’accordo. Litigare come l’altro giorno crea problemi a tutti».

L’agenzia di via Madama Cristina, con il titolare Antonello Conte, assicura «che noi siamo estranei alle vicende di Igor, qui lavora solo la sua ragazza». Però, anche ieri pomeriggio, c’era lui davanti alla porta ad accogliere il cronista. Salvo prendere tempo e poi chiedere di parlare direttamente con l’avvocato Fiore: «Marini ha cercato di risolvere e loro hanno reagito con una denuncia di cui non sappiamo nulla».
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