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AURORA

Pentenero: "Militari ad Aurora? Si, ma non bastano per sanare il quartiere"

A Palazzo Civico 322 firme di residenti: "Siamo in mano agli spacciatori"

Pentenero: "Militari ad Aurora? Si, ma non bastano per sanare il quartiere"

il tavolo di Commissione

La petizione dei 322 tra commercianti e residenti nel quartiere Aurora arriva sui tavoli di Palazzo Civico. Qui, di fronte a Gianna Pentenero, assessore comunale con deleghe a Lavoro e Polizia locale e diversi consiglieri presenti, Christian Cibella e Giuseppe Migliano, primi firmatari del documento hanno ribadito le loro forti preoccupazioni su una zona che è oramai «in mano al racket dello spaccio» con conseguenti fenomeni come scippi, furti, aggressioni «oramai anche in pieno giorno e parchi impraticabili, i bambini non possono metterci piede».

Una storia che va avanti da tempo, come asseriscono all'unanimità i presenti, per la quale servono azioni concrete. «Gli spacciatori sono tutti extracomunitari minorenni» spiegano «Gli interventi non bastano, arresti un ragazzino ma la 'testa' dell'organizzazione è altrove». E Pentenero risponde: «Aurora è un quartiere della città di Torino, che come tutte le grandi città ha il problema del consumo e spaccio di droghe. Abbiamo impiegato forze dell'ordine e militari su Barriera di Milano, il quartiere adiacente. Gli stessi già pattugliano anche alcune vie di Aurora» spiega Pentenero, che ammette: «Non possiamo affrontare una tematica del genere da soli». L'assessore ha ribadito che ai tavoli sulla sicurezza alla presenza di questore e prefetto la faccenda è già nota. «Vi invito comunque a mandare la documentazione comprensiva di firme e fotografie alla prefettura». Pentenero ha concluso sottolineando che è necessario veder scendere in campo diverse realtà che creino una sinergia idonea al contrasto, con azioni mirate: «E' un problema legato al tessuto sociale, sanitario: serve anche una riqualificazione ed un lavoro con le nostre imprese. Tanti spacciatori sono persone che arrivano a farlo perché altro non trovano da fare». 

Giovanni Crosetto di Fratelli d'Italia sottolinea come problematiche di accattonaggio ed abusivismo siano strettamente collegate: «Un disagio profondo, quello della Circoscrizione 7, di cui la militarizzazione non è la cura: d'altra parte proprio la 7 ospita un centro sociale occupato dal 1996».

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