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Il processo

Baci e sguardi alle allieve, professore di sostegno a processo: «Mi accusano per vendetta»

Un insegnante è accusato di adescamento di minore: le vittime avevano solo 14 anni

Baci e sguardi alle allieve, professore di sostegno a processo: «Mi accusano per vendetta»

Tre giovanissime allieve lo accusano di sguardi insistenti, frasi inopportune, baci a distanza verso di loro: «Tutto inventato, lo dicono per vendicarsi di me - replica l’imputato, un insegnante di sostegno di 45 anni - Ho rimproverato dei loro compagni perché fumavano in classe o si sedevano sul davanzale della finestra. E loro mi hanno denunciato».

Ieri mattina, in aula, si è difeso così il professore accusato adescamento di minore. Le presunte vittime sono tre ragazze che, nell’anno scolastico 2019/2020, frequentavano la prima in un istituto scolastico superiore. Quindi avevano appena 14 anni quando sarebbero successi i fatti contestati al docente. Che le studentesse hanno denunciato, segnalando al coordinatore scolastico gli atteggiamenti che hanno portato l’uomo a processo (e anche al “trasferimento” in biblioteca, lontano dagli allievi). Poi due di loro si sono costituite parte civile, assistite dall’avvocato Silvia Alvares: «Non è vero nulla - replica l’imputato, difeso dall’avvocato Valentina Dicorato - E’ una ritorsione dopo che io ho sgridato i loro compagni. In quella classe sono pure stato poco, 9 ore spalmate in pochi giorni».

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