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La sentenza
24 Gennaio 2024 - 18:27
Foto di repertorio
Non potrà insegnare mai più e non potrà avvicinarsi a luoghi frequentati da minori per un anno. E avrà sulle spalle una condanna a due anni di carcere per violenza sessuale: è il "destino" di un professore di religione del liceo statale Regina Margherita, condannato oggi in tribunale per aver palpeggiato, toccato le cosce e rivolto apprezzamenti inopportuni ad alcune studentesse.
A denunciare il prof era state nove alunne dell'istituto di via Valperga Caluso, tutte ragazze fra i 13 e i 14 anni all'epoca dei fatti (il periodo va dal 2018 al 2021). Due ragazze, chiamate alla cattedra per un'interrogazione, hanno raccontato di essere state toccate fra le cosce e nella «zona pubica», come si legge nel capo d'imputazione. Altre hanno raccontato di essere state accarezzate sul viso e sulla schiena, oltre a riportare palpeggiamenti sul seno. Non solo: durante le lezioni il docente usava espressioni intime, come «sei bellissima» e «piccola pornostar». Frasi che, per il pubblico ministero Davide Pretti, non "valevano" il reato di violenza sessuale: per questo aveva chiesto la riqualificazione in molestie e aveva proposto una condanna a 4 mesi. Ma, dopo due ore di camera di consiglio, il giudice ha ritenuto che il comportamento del docente fosse più grave e andasse riconosciuto il reato di violenza sessuale. E per questo ha inflitto la condanna a due anni.
Non è bastata la difesa del professore che, assistito dagli avvocati Francesca Peyron e Stefano Caniglia, ha detto ai giudici che «non ha mai avuto alcuna contestazione in oltre 20 anni di insegnamento». E che nessun allievo «aveva mai avuto da ridire». Poi ha negato di aver palpeggiato le studentesse e ha assicurato di aver sempre cercato di instaurare con gli allievi «un rapporto informale». Quindi le studentesse si sarebbero inventate tutto? «Forse alcune mie espressioni sono state fraintese - è la tesi dell'insegnante - Ma io le trattavo come fossero figlie».
Il Tribunale non gli ha creduto e, come requisito per disporre la sospensione condizionale, ha disposto che segua un corso di recupero. Infine ha riconosciuto provvisionali di 2mila euro alle vittime che si sono costituite parte civile (e in parte sono già state risarcite e sono state difese nel processo dagli avvocati Claudio Strata, Natalie Ronca, Elisa Pasqualini, Edoardo Carmagnola e Concetta Cagia).
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