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Economia & Ambiente
25 Aprile 2024 - 10:50
C'è una ricchezza di cui ci si rende conto solo nel momento in cui manca, eppure normalmente viene sprecata. Si tratta dell'oro blu, vale a dire dell'acqua. La siccità delle ultime stagioni ha duramente colpito il nostro Paese e l'agricoltura. E come rovescio della medaglia abbiamo l'intensificarsi di fenomeni meteo estremi, dove di acqua ne viene anche troppa: ed è questa che noi sprechiamo. Pure nel momento in cui potremmo utilizzarla come fonte preziosa non solo per le riserve idriche, ma per alimentare la produzione di energia green.
Il problema è stato affrontato nel recente convegno a Torino "Geotermia: dal calore del sottosuolo arriva la nuova rivoluzione verde", nell'ambito della Planet Week. "La geotermia a fianco dell'idroelettrico bianco, del fotovoltaico, dell'eolico e io dico anche del nuovo nucleare è il futuro per la decarbonizzazione" ha spiegato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a margine del convegno. Al momento la geotermia in Italia "è in grado di produrre sei terawattora all'anno, che possiamo dire, rappresenta il 2% di quello che è il complessivo di energia che utilizziamo - ha spiegato il ministro. "La nuova geotermia va molto in profondità e non consuma acqua. Questo è il dato. Quindi - ha aggiunto - le nuove tecnologie permettono davvero di fare della geotermia una delle fonti di produzione energetica rilevante. Quindi confidiamo naturalmente molto sulle nuove tecnologie".
Fondamentale questo punto: il non consumare acqua. Perché, apparentemente paradossale in un Paese come il nostro, le risorse idriche sono estremamente limitate e il nostro spreco di acqua è impressionante. E non parliamo di consumi più o meno responsabili, ma di strutture: gli acquedotti sono troppo vecchi e hanno perdite superiori al 40%. Di contro, pur essendo sempre più esposti a eventi meteo estremi - dalla siccità all'eccesso di precipitazioni in poco tempo - non sfruttiamo le risorse letteralmente piovute dal cielo: anche quando piove, sprechiamo la gran parte dell'acqua. Vuoi perché il terreno troppo secco non è in grado di assorbirla, vuoi perché non abbiamo un vero piano invasi.
“Noi raccogliamo solo 11% dell'acqua piovana. Paesi come la Spagna ne raccolgono il 37%. Noi utilizziamo solo il 5% delle acque reflue, mentre dovremmo utilizzare almeno il 70-80%" ha insistito Pichetto. E quanto al piano degli invasi, "si va avanti" ma "c'è un percorso decisionale burocratico non brevissimo". "L'Italia - ha spiegato ancora è in una situazione molto difficile. Sono almeno 40 anni che non si fanno strutture e infrastrutture per la tenuta e la regimazione delle acque. Quindi si sta partendo. C'è stato il piano adattamento al cambiamento climatico che indica quelle che sono le azioni, sono tantissime, 361. Certamente l'investimento è colossale, ma sono le azioni che devono portarci nel più breve tempo possibile a portare il Paese a raccogliere le acque quando viene troppa pioggia".
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