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Giornata della Terra
27 Aprile 2024 - 10:30
Tra gennaio e marzo del 2024, otto città italiane hanno già superato i limiti imposti dalla normativa inerente al PM10, ovvero il particolato atmosferico. Questo implica che, su base annuale, in questi centri urbani, per più di 35 giorni la media giornaliera dei livelli di PM10 ha superato i 50 microgrammi per metro cubo (µg/mc). Questa situazione critica affligge le città in questione indipendentemente dalla presenza del traffico automobilistico. Lo dicono i dati riportati da Legambiente in occasione della Giornata Mondiale della Terra, dove si spiega anche le azioni da intraprendere per risolvere la questione non solo devono essere mirate alla riduzione del traffico, ma devono includere una più ampia gamma di interventi.
Guidano la classifica dei centri con più alto inquinamento atmosferico Verona (44 giorni di superamento del limite nei primi 91 dell'anno), seguita da Vicenza (41), Padova (39), Frosinone (38), Brescia, Cremona, Torino e Venezia (ciascuna con 36). Sulla soglia di limite troviamo Treviso (35), per la quale anche un solo ulteriore giorno di superamento significherebbe entrare nella lista delle "città fuorilegge". Anche Modena, Milano, Monza e Rovigo, tutte a quota 34, rischiano di finire in questa categoria.
Data la situazione, queste città non possono permettersi ulteriori giornate di superamento del limite, e l'emergenza dovrà essere gestita in modo previdente per tutto il resto dell'anno, allo scopo di evitare un raddoppio degli sforamenti con il cambiare della stagione.
In vista dell'approvazione finale sulla revisione della direttiva europea relativa alla qualità dell'aria, in programma a Strasburgo dal 22 al 25 aprile, Legambiente suggerisce all'Italia di adottare "misure più efficaci e promuovere comportamenti più sostenibili". A tal proposito, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, l’ente ambientalista invita i cittadini a fare la loro parte, segnalando tre aree di intervento in cui è possibile fare realmente la differenza: maggiore mobilità sostenibile, incremento del verde urbano e scelte alimentari consapevoli e rispettose dell'ambiente.
Ridurre il consumo di carne, per esempio, potrebbe far diminuire le emissioni di gas serra, l'utilizzo del suolo, il consumo d'acqua e l'impatto sulla biodiversità fino al 30%, come affermato da un team di ricerca dell'Università di Oxford. La piantumazione di alberi nelle città può contribuire a ridurre il livello di inquinanti atmosferici e migliorare la sostenibilità degli edifici. Infine, nel campo della mobilità sostenibile, diversi studi evidenziano come l'introduzione di zone a 30km/h nelle città possa portare alla riduzione delle emissioni di CO2 del 10%, di ossido di azoto del 20% e di più del 30% di polveri sottili.
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