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EUROPEE

Sgarbi “sfida” Vannacci. E all’orizzonte spunta anche Crosetto

Tre mesi dopo le dimissioni da sottosegretario ecco che il critico d’arte torna a far parlare di sé

Ex sottosegretario

Vittorio Sgarbi

Anche Vittorio Sgarbi scende in campo. L’invito a candidarsi alle prossime elezioni europee sarebbe arrivato direttamente dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni, dopo tutte le polemiche sui presunti conflitti d’interessi e le successive dimissioni di Sgarbi dall’incarico di sottosegretario alla Cultura. «Ho firmato l’accettazione della candidatura. Devo capire qual è la Circoscrizione scelta per me» scherza il noto storico e critico d’arte, ora in lizza con Fratelli d’Italia. Dopo l’annuncio della candidatura del generale Roberto Vannacci in tutti i collegi per la Lega di Matteo Salvini, ora gli occhi sono puntati su Sgarbi, che - come è noto - non è personaggio che le mandi a dire. Non si esclude neppure qualche frizzante scambio con il generale, nonostante i due facciano parte della stessa coalizione.  Ma non finisce qui. All’orizzonte inizia a intravedersi anche il profilo del ministro degli Esteri Guido Crosetto, che sarebbe stato schierato direttamente da Meloni in antitesi rispetto al generale. Come è noto infatti tra Crosetto e Vannacci non scorre buon sangue. 




«La volontà di candidarmi è stata dei vertici del partito, Donzelli e La Russa, con cui ho parlato e a cui ho dato la mia disponibilità» spiega Sgarbi, a quasi tre mesi di distanza dalle dimissioni dall’incarico di sottosegretario, avvenute il 9 febbraio dopo un colloquio con la premier a Palazzo Chigi. In quei giorni, nel pieno delle polemiche per le sue consulenze e dopo la delibera dell’Antitrust che definiva le attività “incompatibili” con il ruolo di governo, il critico d’arte non escludeva una candidatura alle Europee. Oggi quella suggestione è diventata realtà.

«Parlavamo da tempo con Meloni, poi ne abbiamo parlato con Donzelli in aprile e abbiamo ricominciato in questa fase finale delle candidature - ha spiegato Sgarbi, intervistato dall’Ansa -. È una cosa nata così, poiché sono libero e ho una dote di voti riconoscibili. Alle Europee del 1999 ne presi 100mila nel Nord Est, quasi come Berlusconi. Mi avevano proposto la candidatura anche in altre tre liste». Quali? domanda il giornalista incuriosito dall’affermazione di sgarbi. Il critico d’arte assicura che ne parlerà più avanti.

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