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SALONE DEL LIBRO
11 Maggio 2024 - 10:00
Siamo al terzo giorno di Salone del Libro: per cinque giorni Torino diventa capitale della cultura, con eventi, incontri, seminari: le cronache raccontano di personaggi pubblici, attivisti, dichiarazioni più o meno al pepe. E i libri? Camminando per gli stand si vedono in tanti a comprare volumi, tra racconti e saggi: ma sarà vero che i torinesi non leggono più? Secondo un’analisi di dati raccolti dalla Camera di Commercio, la lettura di almeno un libro all'anno coinvolge soltanto 43,3 piemontesi su 100. Un dato preoccupante. E chi viene al Salone, che rapporto ha con la lettura, cosa legge?
Lorenzo per esempio è uno studente universitario di 22 anni e qui al Salone ci viene per i manga. Una passione viscerale la sua, qui soddisfatta: “Sono sicuro che troverò qualcosa che mi piace” spiega. Guardando dentro la borsa di Erika, una mamma di 49 anni, si trova “Sutra al Loto”, una scrittura buddista considerata tra le più importanti: lei legge la sera, prevalentemente. Sul suo comodino in questi giorni si trova invece un libro di Umberto Eco. E a proposito di mamme lettrici, Anna sceglie di leggere prevalentemente utilizzando il suo smartphone. “Pesa di meno, ottimizzo così ogni momento libero. I vantaggi sono tanti, vero che si perde un po’ il fascino della carta”.
Il fascino che quella carta esercita su Giulia, una ragazza di 25 anni che studia, lavora, convive con il suo compagno e si occupa anche del cane. Nel tempo libero, pallavolo e lettura. Nonostante il poco tempo, ai libri non rinuncia, spaziando dai thriller ai romanzi. Sua sorella Sofia di anni ne ha 20: quando immagina il giorno in cui toccherà preparare gli scatoloni per andare a vivere da sola è certa che il primo libro che metterà dentro è ‘Eppure cadiamo felici’ di Enrico Galliano. E ancora Piera, una donna di ben 95 anni tra qualche giorno che al salone è venuta in macchina - guidando, sia chiaro - ha in bella vista in casa i libri di Piero Angela: “È un modo per ricordare mio marito, andava a scuola con lui!” racconta. Piera è un’insegnante che ancora fa lezione: insegna italiano agli stranieri. “Se avessi più tempo ammetto leggerei di più” sorride. Giulia invece di tempo ne ha molto, e non ha dubbi: alla faccia dei suoi 14 anni lo smartphone lo usa solo per necessità, perché a lei piace leggere: “Un libro mi porta in un’altra vita, mi fa viaggiare in storie nuove. Imparagonabile a quello che offre consultare i social network” racconta davanti a sua madre, con gli occhi che brillano.
Sempre tra i giovanissimi c’è Luca, 16 anni, sordo. Prende il telefono e comincia a scrivere: “Quando leggo, mi immergo. Per me è come se ascoltassi la musica. Vado avanti ore ed ore e ho scoperto che è bello farlo anche con gli amici, non solo in camera mia. Così poi i libri ce li scambiamo tra noi!” Con lui c’è suo padre che confida: “Meno male che se li scambiano aggiungo. In camera sua ci sono oltre mille libri. Non avrei più spazio dove metterli”.
Infine, Giulia la studentessa di design di 22 anni: lei i libri li compra rigorosamente usati: “Preferisco e prediligo una lettura sostenibile. Oltre al fascino di aver in mano un volume che prima è stato nelle mani di qualcun altro. Lo trovo poetico”.
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