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Polemiche a soggetto
12 Maggio 2024 - 16:26
Antonio Scurati torna a parlare del suo caso in Rai, del monologo sul 25 Aprile - alla modica cifra di 1.800 euro per un minuto di durata - e a prendersela con il governo. "Svolta illiberale" ha detto, al Salone del Libro, oggi. Abbastanza prevedibile. Ciò che colpisce è che abbia usato le stesse parole di Roberto Saviano, quando presentava Salman Rushdie l'altro giorno, manco avessero lo stesso ghost writer. Ecco cosa ha detto.
"Quando il movimento giovanile del partito del capo del governo fa dei manifesti per la campagna elettorale in cui indica deridendoli, sbeffeggiandoli, denigrandoli i volti di scrittori, conduttori televisivi, giornalisti, attori come gli avversari che dovranno piangere alle prossime elezioni quando loro vinceranno, non c'è dubbio alcuno che stiano individuando dei nemici. Anche se nascosto dietro l'ironia o il sarcasmo, che in realtà è molto più sottile e sofisticato di questo" ha spiegato Scurati. "In questo momento in Italia questo governo ha individuato e sta additando ai suoi seguaci gli intellettuali, gli scrittori, i liberi pensatori, come nemici".
Questo invece quello che aveva detto Saviano, ripreso pari pari dalle agenzie di stampa, così per non fraintendere: "Il primo ministro può permettersi in Italia e non solo di fare una campagna elettorale mettendo i volti dei giornalisti che considera rivali, nemici, come bersagli e, anche se mascherati da ironia e satira, in verità l'intellettuale viene visto come un rivale politico.
Se il Salone è la casa delle idee, per il momento la ribalta se la prendono in poche: sempre le stesse. "Non facciamo casi personali, io non ne posso più di vedere la mia faccia" ha detto Scurati. Ma infatti, parliamo d'altro. Comincia tu.
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