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Università e Politecnico di Torino occupati dagli studenti pro Palestina

Come annunciato sabato al Salone del Libro, è cominciata l'Intifada studentesca

Università e Politecnico di Torino occupati dagli studenti pro Palestina

Lo avevano annunciato al microfono sabato pomeriggio, al termine dell’assedio al Lingotto e al Salone del Libro: «Occuperemo tutte le università di Torino». Lo hanno confermato ieri, con una chiamata via social, e lo hanno realizzato stamattina: anche a Torino è cominciata l'Intifada studentesca, cioè le manifestazioni di associazioni, studenti e centri sociali in favore della Palestina.

Il primo accampamento allestito è quello della sede centrale del Politecnico, in via Duca degli Abruzzi. Una decina di di tende è spuntata davanti all'aula magna Giovanni Agnelli, nel cortile interno del Politecnico mentre altri ragazzi hanno occupato l'istituto di Fisica di via Pietro Giuria con striscioni, appelli e la frase "All eyes on Rafah", la stesso slogan utilizzato per la manifestazione di sabato al Salone.

Alle 10.30, invece, é stato il turno di Palazzo Nuovo. Come annunciato dagli organizzatori (fra cui Askatasuna), anche lì è scattata una “acampada” (campeggio in spagnolo): «Basta accordi tra i nostri atenei, l’accademia israeliana e le aziende belliche» è la richiesta di studenti e centri sociali.

Sembra che le tende resteranno qui per tutta la settimana. Intanto stamattina é partito un corteo con bandiere e cori dentro l’università per richiamare l’attenzione di chi stava seguendo le lezioni nelle aule.

Terminata la manifestazione dentro Palazzo Nuovo, i collettivi hanno dato il via a un’assemblea per discutere delle modalità di azione dei prossimi sette giorni. Gli studenti, infatti, hanno annunciato che l’occupazione durerà fino a sabato, giorno in cui è atteso un grande corteo che partirà da largo Marconi alle 15: la data non è casuale perché ricorrono i 76 anni dall’esodo di 700mila arabi palestinesi dai territori occupati nel corso della prima guerra arabo-israeliana.

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