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L'intervista
26 Maggio 2024 - 17:18
Valerio Lomanto, 31 anni, presidente della Sesta circoscrizione
I problemi di sicurezza, le occupazioni abusive ma anche un futuro che parla di metro 2 e un patrimonio di verde che non ha eguali. Valerio Lomanto, 31 anni, è dal 21 ottobre 2021 il presidente della Sesta circoscrizione. I suoi occhi vigilano da Barriera di Milano al Villaretto, da Falchera a Barca e Bertolla. E ancora dal Rebaudengo al Regio Parco. Insomma il lavoro da queste parti non manca mai.
Presidente, in questi primi due anni e mezzo di mandato ha affrontato molte questioni spinose. Può elencarcene alcune...
«Sicuramente il problema dei minimarket. Nella sola Barriera di Milano sono 350. Più della metà di tutta Torino. Poi l’annosa questione sicurezza e spaccio. Infine è impossibile non citare la differenza di attenzione che c’è tra il centro città e le periferie. I nostri residenti, con cui parlo quotidianamente, lamentano una differenza di trattamento che crea disaffezione verso la politica».
Sulla questione minimarket come intendete agire?
«Io chiedo un intervento diretto da parte del sindaco che con un’ordinanza, per ragioni di sicurezza, obblighi alcuni perimetri specifici della nostra Circoscrizione a una chiusura anticipata. Faccio un esempio: la zona di corso Palermo a cavalo con corso e largo Giulio Cesare: un’area spesso ostaggio di risse e comportamenti poco idonei. Aggiungo ancora: a Roma, per esempio, il sindaco ha chiesto conto ai singoli municipi delle questioni più gravi, proprio in tema di malamovida».
Invece sui temi di sicurezza e spaccio?
«Da due anni e mezzo chiediamo un numero maggiore di agenti della polizia municipale sul territorio. Numeri alla mano ci sono Circoscrizioni che hanno meno problemi (di sicurezza) ma più agenti a presidiare. Sarebbe il caso di bilanciare meglio le forze delle nostre divise. In seconda battuta chiedo un controllo serio degli stabili, perché molti dei pusher che vediamo in strada hanno delle basi o vivono in appartamenti presenti sulla Sesta. Con l’aiuto e la collaborazione degli amministratori di condominio si può fare un ottimo censimento degli stabili in oggetto».
Qualche situazione particolare?
«Sappiamo di appartamenti da 60-70 metri quadri, occupati da più di dieci persone. Questo non è tollerabile».
Sul tema spesso si parla di repressione e poco di sicurezza integrata. Lei cosa ne pensa?
«Sono d’accordo che la sicurezza non passi solo dalle forze dell’ordine o dalle telecamere. Ma al contrario servono anche interventi di illuminazione pubblica, per dare un segnale ai cittadini. Entrambi i rimedi sono ugualmente validi e devono essere portati avanti in parallelo. Ad esempio è più di un anno che chiediamo - nell’area verde di corso Taranto - sei lampioni. Un progetto supportato anche da una raccolta firme».
Un altro tema scottante è quello del parco Sempione...
«Una prima vittoria l’abbiamo ottenuta con la demolizione dell’ex Gondrand. Sappiamo che il problema si è spostato nell’area delle piscine abbandonate. Ma ci è stato garantito che quell’area, a breve, verrà riqualificata. Il nostro lavoro è mantenere alta la soglia dell’attenzione, affinché questo rilancio arrivi in tempi brevi».
Rilancio che sarà portato anche dalla metro 2...
«Sicuramente la metro 2 sarà un volano per tutta la Circoscrizione. Dobbiamo supportare il lavoro e, se possibile, facilitarlo. Noi ci crediamo».
Con la metro 2 finalmente potrebbe sparire il vecchio trincerone...
«Su questo tema l’assessore Mazzoleni ha presentato un progetto molto interessante. Stiamo collaborando bene nella progettualità del futuro boulevard».
Cosa si può fare per il Regio Parco?
«Abbiamo intenzione di lavorare sul quartiere nei prossimi anni, rimettendolo al centro delle politiche circoscrizionali».
Partendo, per esempio, dalla cura delle aree verdi?
«Sul parco dell’Arrivore abbiamo iniziato un progetto di lombricompostiera, fiore all’occhiello dellacittà. Mentre l’associazione Torino Spazio Pubblico, in collaborazione con la Città e con McDonald’s si è già preoccupata di intervenire tenendo pulito il parco, spesso oggetto delle attenzioni dei vandali».
Un altro problema, ma al parco della Confluenza, è quello legato ai bivacchi
«Sicuramente occorrerà intervenire, con l’ausilio delle forze dell’ordine, laddove si creeranno dei problemi di ordine pubblico. L’obiettivo, ovviamente, è far sì che il parco resti sempre pulito e a disposizione di tutte le famiglie della zona».
Un altro tema è quello delle occupazioni abusive...
«Un argomento preoccupante, soprattutto al Regio Parco. Ci auguriamo che la problematica venga affrontata in futuro, prima che la situazione degeneri ulteriormente».
E sulla manifattura?
«È indispensabile per il rilancio del Regio Parco».
E sui quartieri ritenuti più periferici?
«Durante la nostra attività amministrativa Villaretto, Falchera, Barca e Bertolla sono sempre stati considerati al pari di Barriera e Regio Parco. La sfida che ci siamo posti è quella di sconfiggere il sentimento di rassegnazione e abbandono che molti cittadini di questi quartiere ci hanno più volte espresso. Proveremo a farlo con una presenza costante e un’attenzione particolare verso le segnalazioni che ci vengono fatte».
L’obiettivo degli ultimi anni di mandato?
«Continuare a porre le problematiche della Circoscrizione 6 al centro del dibattito pubblico e regionale. Fino a quando sarò presidente i nostri quartieri dovranno essere protagonisti in positivo di una meritata riqualificazione».
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