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Il caso

L’incognita museo ferroviario: «19 anni dopo resta un rebus»

Dopo la cessione da Gtt a Regione Piemonte, si cercherà di valorizzarlo

L’incognita museo ferroviario

L’incognita museo ferroviario

In Circoscrizione 7 ci si adopera per dare nuova vita all’ex stazione Ciriè Lanzo di Borgo Dora. Dopo la cessione da Gtt a Regione Piemonte, lo scorso gennaio, l’idea più concreta è quella di consolidarne la sede museale. Nata come Porta Milano - poiché antica via d’ingresso alla città - ma anche spesso chiamata in modo improprio “stazione Ponte Mosca” per la prossimità all’omonimo ponte, l’ex stazione, già sede del Museo Ferroviario Piemontese, potrebbe tornare a risplendere.

Da storico capolinea della ferrovia istituita nel 1869 per congiungere Torino con le Valli di Lanzo, fino a Ciriè, la stazione ha poi cessato i suoi servizi di trasporto nel giugno del 1987 per lavori di ammodernamento della linea, che non hanno mai più riportato dei treni di linea sulle sue rotaie. I binari, anzi, nel 2006 sono stati proprio recisi.

Oggi, dopo più di trent’anni dalla sua dismissione, l’area offre una collezione storica di oltre 60 pezzi tra locomotive, carrozze, carri merci, dei più disparati periodi storici e dalle più bizzarre caratteristiche, con un’area “officina” per loro manutenzione e restauro.

Il museo, quindi, esiste già ma con orari abbastanza “flessibili”. «Di fatto non è aperto quasi mai, se non su richiesta o per qualche particolare ricorrenza», ha riportato la consigliera in quota Fdi della 7 Patrizia Alessi, nel corso dell’ultimo Consiglio in corso Vercelli. Da più di un anno e mezzo - con una mozione di gennaio 2023 - era stato chiesto alla Giunta di regolarizzare la posizione del museo attraverso nuove concessioni in comodato d’uso. Oggi che il passaggio di consegna da Gtt alla Regione è avvenuto, pare, quindi, finalmente possibile un dialogo tra Regione, Circoscrizione e associazioni locali.

«Ci sono stati diversi passaggi di competenza della stazione negli anni - afferma il presidente della 7 Luca Deri - ma ora che la gestione del luogo è in capo alla Regione convocheremo quanto prima una commissione con l’assessore al Patrimonio per recuperare lo spazio e capire se ci sono le risorse per un museo ferroviario piemontese “a tempo pieno”. Anche perché quando viene aperto, come molto spesso accade in occasione del Gran Balon, riscuote grande successo!», conclude.

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