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L'INCHIESTA
30 Maggio 2024 - 07:00
I Rolex dei calciatori al Monte dei Pegni:
Stimati imprenditori, calciatori e collezionisti. Rivolgersi al banco dei pegni non è più un affare da indigenti. Anzi. Lo dimostra il fatto che alcuni noti calciatori (di cui non faremo i nomi per ragioni di riservatezza) abbiano dato i loro Rolex in pegno per assicurarsi l’anticipo (150mila euro) per l’acquisto di un appartamento a Milano. Oppure, il caso di un imprenditore torinese che, grazie alla rendita (sempre in pegno) di alcuni orologi di lusso, ha potuto ristrutturare un’intera palazzina. A volte capita anche che al banco arrivino oggetti rari. Nei giorni scorsi, un anziano collezionista si è presentato in XX settembre con un trenino d’oro di quasi un chilogrammo. La media dei prestiti erogati dalla filiale ProntoPegno di Torino si attesta intorno ai 1.600 euro. Ma alcune polizze - specie quelle che hanno a che fare con i Rolex - possono arrivare fino a 600mila euro. È questo il segno di un sistema che è profondamente mutato a livello sociale e che è destinato a evolvere con l’arrivo dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie.
Prestiti transitori
Il numero delle polizze sottoscritte e i rinnovi sono in crescita, fanno sapere da Kruso Kapital, l’operatore parte di Banca Sistema impegnato sia nel credito su pegno, che nel mercato delle case d’asta di preziosi e oggetti d’arte da collezione. Secondo le ultime rilevazioni condotte dal gruppo appare alto (oltre il 97%) anche il numero di chi ha riscattato i beni dati in pegno. Una spia che avverte della transitorietà delle richieste e della successiva capacità di pagamento da parte di chi aveva impegnato il bene. Meno del 3% dei beni portati in pegno a Kruso Kapital poi è finito poi all’asta (a livello di mercato il 5%), mentre il restante è stato successivamente riscattato rientrando nel totale possesso del suo proprietario.
Il pegno sull’app
Mentre sta mutando la concezione sociale del banco dei pegni, cresce la percezione del valore di uno strumento di finanziamento alternativo (che permette di ottenere liquidità immediata). In questa generale evoluzione del sentiment, anche le nuove tecnologie rivestono un ruolo importante nell’erogazione del servizio. Risale all’estate 2021 l’introduzione dell’App DigitalPegno, attraverso cui la società era stata in grado di offrire un servizio di rinnovo delle polizze online oltre alla possibilità di partecipare alle aste effettuando offerte. Alla fine del 2023 poi è stata introdotta l’app Kruso Kapital e così dell’intero processo di credito su pegno è stato reso digitale. Al momento della registrazione si inviano delle fotografie del bene che si intende impegnare e viene fatta una prima valutazione, che sarà poi confermata o ritararata nel momento in cui il pacco verrà preso in carico in filiale. La pratica sembra riscuotere un certo successo, dal momento che sul totale delle polizze sviluppate a Torino, il 6% è digitale. A livello nazionale la nuova app ha raggiunto oltre 17.500 download e 13.500 registrazioni, con 900 richieste di quotazione/prestito e circa 11% di polizze digitali sulla totalità di polizze cartacee.
«Grazie all’uso delle nuove tecnologie non consumiamo più molta carta, non creiamo assembramenti e movimenti di persone non necessari. E poi combattiamo quel senso di vergogna che, a volte, accompagna chi si rivolge al banco dei pegni». È proiettato verso il futuro Giuseppe Gentile, direttore Generale Kruso Kapital. Dalle applicazioni digitali fino all’uso dell’intelligenza artificiale, «che permetterà di rendere più snelli alcuni processi », il servizio sembra andare incontro a profonde trasformazioni. In quest’ottica - tra le altre cose – è stato possibile anche abbattere le code che si formavano fuori dagli uffici del banco durante i periodi di maggiore richiesta. Basti pensare ai tempi del Covid. «La tecnologia ci aiuta a programmare - spiega Gentile -. Ora per i nostri clienti è possibile fare rinnovo online e stipulare polizze digitali» ricorda. «Questo vuol dire avere accesso in qualsiasi momento al proprio fascicolo, anche durante le feste o in orari per cui altrimenti non sarebbe possibile». Il credito su pegno è un istituto regolamentato dalla Banca d’Italia e offre una forma di finanziamento «sicura, rapida e a tassi contenuti» sottolinea il direttore, che valorizza ogni singolo bene impegnato lasciando una finestra temporale (di 3, 6, 12 mesi rinnovabile fino a 3 anni) per poterlo riscattare. In particolare, «il credito su pegno è una forma di aiuto a supporto delle persone collegata al bisogno di disporre di liquidità immediata e alla volontà di far seguire, nel limite del possibile, il riscatto del bene riacquisendone il possesso al termine della situazione di momentanea necessità».
Alcuni numeri
Osservando più da vicino la realtà del banco dei pegni torinese, si contano 15.800 polizze (il 5% in più rispetto allo scorso anno) e 8mila clienti (+ 2%). Nella maggior parte dei casi, il bene dato in pegno è d’oro (circa il 90% dei casi), ma risultano anche 1.200 Rolex. Il 30% della clientela è poi costituito da sono stranieri.
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