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Professione Pericolo
16 Giugno 2024 - 10:00
Nel settembre 2020, mentre l'uragano Sally si abbatte sulla Florida, il pilota della NOAA, Dean Legidakes, si trova a bordo di un P-3 Orion, affrontando direttamente il cuore della tempesta. La missione? Raccogliere dati cruciali per prevedere l'intensità e il percorso degli uragani. Per Legidakes, la posta in gioco è personale: mentre lui è in aria, sua madre gli comunica che la loro casa è stata distrutta.
L'importanza dei dati nell'era degli uragani intensi
Le missioni dei piloti della NOAA - L'Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica degli Stati Uniti - sono essenziali per affinare le previsioni meteorologiche. Ogni anno, l'Atlantico minaccia gli Stati Uniti con uragani di intensità crescente, resi più imprevedibili dal cambiamento climatico. I dati raccolti dai P-3 Orion aiutano a migliorare i modelli di previsione del 10-20%, influenzando decisioni cruciali come gli ordini di evacuazione e la gestione delle risorse di emergenza.
Un giorno nella vita di un pilota di uragani
Il comandante Dean, ex della Marina e padre di tre figli, e i suoi colleghi, come Kevin Doremus, trascorrono otto a dieci ore per missione volando attraverso l'occhio dell'uragano. Nonostante le turbolenze estreme e il rischio elevato, l'adrenalina e il senso del dovere spingono questi eroi moderni a navigare in uno degli ambienti più pericolosi della Terra. La cabina del velivolo, equipaggiata come una struttura militare, riflette la gravità delle loro missioni, con sacchetti per il vomito pronti all'uso e radar che monitorano ogni cambiamento atmosferico.
Sulle fiancate degli aerei, decine di adesivi riportano i nomi degli uragani che hanno attraversato. Ogni pilota ne ricorda uno in particolare. Per Kevin Doremus si tratta di Dorian, che ha devastato le Bahamas nel 2019, approdando a categoria 5, la più alta. "Viste le condizioni in cui volavamo, non riesco a immaginare come doveva essere a terra", racconta. "È stata un'esperienza agghiacciante guardare giù e vedere che c'erano delle case".
Tecnologie e innovazioni
A bordo dei P-3 Orion, chiamati affettuosamente "Kermit" e "Miss Piggy", i piloti e gli scienziati utilizzano catasonde e altri strumenti avanzati per raccogliere dati vitali su pressione, umidità, temperatura e venti. Queste informazioni sono indispensabili per comprendere meglio la dinamica degli uragani e prevedere la loro evoluzione.
In conclusione, mentre la NOAA si prepara a pensionare i suoi storici velivoli entro il 2030, l'impegno e il coraggio di piloti come Dean Legidakes rimangono un fulgido esempio di come la scienza e il coraggio umano si intrecciano nella lotta contro le forze della natura. Le storie di questi cacciatori di uragani non solo raccontano di sfide tecniche, ma anche di impatti personali profondi, sottolineando il legame indissolubile tra l'umanità e il suo ambiente.
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