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Alta tensione
13 Giugno 2024 - 12:21
Prima le denunce per furto, poi le catene e gli scontri: sono state 24 ore di tensione al Politecnico di Torino, proprio mentre il Senato accademico dell’Università incontrava gli studenti occupanti e approvava un documento che teneva conto delle loro richieste. Ma chiude con la richiesta della «immediata restituzione degli accessi e dei locali di Palazzo Nuovo» dopo un mese di occupazione.
E' terminata così una lunga giornata di tensione fra manifestanti e atenei. Iniziata, in realtà, con l’annuncio di ieri: «Il Politecnico ha presentato alla Questura denuncia per due effrazioni riscontrate venerdì scorso e la scorsa notte». Si tratta della forzatura della serratura di una sala del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni, sala poi tenuta in occupazione dai manifestanti, e della porta di un magazzino della manutenzione: «E’ stata divelta al fine di rubare alcuni utensili, cavi e attrezzature» scrive ancora il Politecnico.
Questa mattina, invece, gli studenti pro Palestina hanno deciso di incatenarsi ai cancelli dell’entrata principale per manifestare contro i vertici dell’ateneo (con loro anche il professore ordinario Massimo Zucchetti). La protesta, iniziata alle prime luci dell’alba, ha visto la partecipazione di studenti che, armati di bandiere palestinesi, hanno acceso fumogeni davanti agli uffici del rettorato, tentando di entrare nell’edificio. Durante il tentativo di ingresso, c’è stata una colluttazione con la sicurezza del Politecnico. Una ragazza appartenente ai collettivi universitari ha mostrato contusioni al braccio e al fianco: «Siamo stati spintonati e buttati a terra per non farci entrare in rettorato» hanno denunciato gli studenti, che parlano di almeno sette feriti e accusano un addetto alla sicurezza di aver fatto il saluto romano verso di loro.
Nel pomeriggio ci sono stati ulteriori scontri con la polizia, accusata di averli caricati: «Gli episodi di oggi hanno cambiato totalmente la modalità con cui si esprime la protesta - riflette il rettore del Poli, Stefano Corgnati - Si tratta di fatti molto gravi e intraprenderemo le azioni necessarie. Intanto ho convocato i senatori, che incontrerò oggi. Le richieste sono sempre le stesse e ci eravamo già espressi il 7 maggio. Ora la condizione necessaria è il ripristino della legalità». La stessa che chiede il Senato accademico dell’Università dopo aver approvato il documento che tiene conto di diritti, trasparenza e situazione nella Striscia di Gaza (anche nei progetti di ricerca).
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