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La svolta di Stellantis: passa all'ibrido e lancia 30 modelli. Ecco quali (e perché servono a Mirafiori)

Il Gruppo sceglie di puntare sulle "mild", premiate dal mercato. Dalla Fiat 500 Ibrida per Mirafiori alla Citroen C3 tutti i modelli

Stellantis, dietrofront sull'elettrico? Arrivano 30 nuovi modelli ibridi: ecco quali sono

Stellantis pronta al dietrofront sull'elettrico? Il nuovo annuncio, che riguarda ben trenta modelli di veicoli in Europa entro l'anno, più altri sei entro nel 2026, lo farebbe pensare: la nuova strategia infatti è quella di puntare forte sull'ibrido, in quelli con la più recente tecnologia ibrida avanzata eDCT.

I primi modelli sono la nuova Citroën C3, Peugeot 3008, Alfa Romeo Junior, Fiat Panda. E nel 2025 arriverà la Fiat 500 Ibrida per rilanciare la produzione di Mirafiori. D'altra parte, il gruppo stesso lo aveva sottolineato: nell'ultimo anno il segmento dell'elettrico, in tutta Europa, è calato del 37%. Mentre, nei primi cinque mesi del 2024, Stellantis ha messo a segno un +41% di vendite di veicoli ibridi.

I veicoli ibridi Stellantis già disponibili o in arrivo quest’anno in Europa sono per Alfa Romeo Junior e Tonale, per Citroën Nuova C3, Nuova C3 AirCross, C4, C4X, C5 AirCross e C5X, per DS DS 3 e DS 4, per Fiat Panda e 600, per Jeep Avenger, Renegade e Compass, Nuova Lancia Ypsilon, Grecale per Maserati. E, ancora, per Opel/Vauxhall Corsa, Astra, Astra SportsTourer, Mokka, Frontera e Nuovo Grandland, per Peugeot: 208, 308, 308 SW, 408, 2008, Nuovo 3008 e Nuovo 5008.



Il sistema di propulsione ibrida basato sull’eDCT - i cambi di nuova tecnologia che vengono prodotti a Mirafiori - è stato progettato per garantire un’efficienza ottimale in termini di consumo di carburante, con una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 20% rispetto a un motore a combustione con cambio automatico. Grazie alla sua modularità, l’innovativa tecnologia eDCT può supportare anche i veicoli elettrici plug-in, avendo il 93% dei componenti in comune; gli unici cambiamenti riguardano il modulo di propulsione elettrica e l’inverter.



Attualmente, Stellantis produce modelli ibridi in oltre il 70% dei suoi stabilimenti in Europa. Con la joint venture eTransmissions, Stellantis e il suo partner producono eDCT a Metz, in Francia, e a Torino, in Italia, rifornendo undici impianti di produzione. La capacità produttiva combinata è di oltre 1,2 milioni di eDCT all’anno. Nei prossimi 10 anni, Stellantis è pronta a investire oltre 50 miliardi di euro in tutto il mondo nel campo dell’elettrificazione, contribuendo al conseguimento dei traguardi fissati nel piano strategico Dare Forward 2030.

La domanda è: riuscirà a invertire la tendenza di mercato e di produzione? Li abbiamo visti i dati, l’altro giorno. Mirafiori con un agghiacciante -63%, aspettando il rinnovo della Fiat 500e e le nuove Maserati. Ma in tutta Italia, a parte Pomigliano beneficiata dalla Pandina, le cifre sono basse, bassissime. C’è l’obiettivo di un milione di vetture prodotte in un anno, ma poi bisogna venderle. E gli incentivi sono una componente, ma non la soluzione totale.

Eppure, gli analisti della finanza sembrano pronti a scommettere su Stellantis. Che ieri in Borsa ha aperto a 17,95 proiettando verso il basso immediatamente. Dopo una risalita, forse anche grazie all’annuncio dei nuovi modelli ibridi, è risalita a chiudere a 18,01. Praticamente stabile. I principali analisti hanno però tagliato il price rating (Bank of America 24 euro per azione da 25) ma modificandolo in “buy”, ossia compra. Significa che per i conti semestrali, che saranno diffusi il 25 luglio, le previsioni sono buone: nonostante un calo dell’11% di consegne, la stima è di ricavi per 87,5 miliardi. Dobbiamo sperare che abbiano ragione loro. Mirafiori deve sperare.

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