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Il report della Fim Cisl
08 Luglio 2024 - 11:21
Sei mesi shock per Mirafiori: la produzione, da gennaio a giugno 2024, è calata addirittura del 63%, rendendola la maglia nera d'Italia. Ma tutta la situazione produttiva di Stellantis è in calo, dopo anni tutto sommato positivi. Sono questi i primi elementi che emergono dal report presentato dalla Fim Cisl nazionale. Analizziamoli insieme.
In rosso tutti gli stabilimenti, tranne Pomigliano e Atessa Lvc, dove comunque rallenta la crescita. Si prospetta una produzione a fine anno poco sopra i 500mila veicoli. La produzione di autovetture segna un -35,9%, pari a 186.510, mentre quello relativo ai veicoli commerciali evidenzia una crescita del 2% raggiungendo una quota di 117mila unità. Fa eccezione lo stabilimento di Pomigliano d'Arco, appunto, che rappresenta più della metà della produzione totale, dove si riscontra una crescita del +3,5% rispetto al 1° semestre 2023 (grazie alla Panda). "Se il trend venisse confermato, il bilancio a fine anno sarebbe al di sotto delle 751mila del 2023, a metà strada dall’obiettivo di 1 milione di veicoli nel 2030 stabilito a livello governativo e assunto dal Gruppo". Bilancio finale: -25%.
E il titolo ne risente in Borsa: in mattinata il titolo è partito a 18 a Piazza Affari per scendere velocemente a 17,87. Dopo un saliscendi durato tutta la giornata, su cui hanno influito anche le stime degli analisti che hanno tagliato il target price in vista dei risultati semestrali che saranno comunicati il 25 luglio, ha chiuso a 18,2 perdendo circa lo 0,49%.
Per quanto riguarda il polo produttivo di Mirafiori perde volumi sulla 500 elettrica e non riesce più a compensare il continuo calo delle Maserati, dopo l'uscita di scena del Levante e il rinvio della Quattroporte. In sei mesi sono state prodotte 19.510 unità rispetto alle 53,330 rilevate nel 2023 (-63%). Il 90% dei volumi dello stabilimento torinese, pari a 17.660, sono rappresentati da Fiat 500e, cui si aggiungono 1.850 Maserati. Quest'ultime ben lontane dalle 10mila unità prodotte negli anni di punta delle produzioni Maserati (il cui stabilimento di Grugliasco, il Polo del Lusso voluto da Marchionne, è stato chiuso e messo in vendita).
"Data la situazione riteniamo importante essere riusciti a far assegnare a Mirafiori, entro fine 2025, un modello come la Fiat 500 Ibrida, con una potenzialità di 200mila auto - spiega Fernando Uliano -. Al momento non c'è una produzione della 500 ibrida, perché quella in Polonia è cessata. E poi riteniamo necessario accelerare il lancio della nuova Maserati Quattroporte".
A Mirafiori, che entra nell'ultima settimana prima dello stop anticipato, ormai la produzione di Fiat 500e e la versione cabrio Mirafiori era su un solo turno. Dal 19 febbraio nei giorni in attività si sono utilizzati ammortizzatori sociali (dalla cassa integrazione al contratto di solidarietà) coinvolgendo mediamente 35%/40% dei 1050 lavoratori sulla linea della 500e. Oltre a degli stop produttivi di 45 giornate, 19 nel primo trimestre e 26 nel secondo. "Certamente - commenta il segretario Uliano -, il ritardo nel lancio degli eco-incentivi partiti a giugno, non ha influito positivamente sui volumi e al momento non abbiamo riscontrato effetti importanti sugli stessi".
Per quanto riguarda gli altri stabilimenti, a Cassino (Alfa Romeo Giulia e Stelvio) la produzione è di 15.900 unità, determinando una flessione negativa del -38,7% rispetto al 2023; a Melfi (Fiat 500X, Jeep Renegade e Jeep Compass) prodotte 47.020 auto prodotte, -57,6%; a Modena la produzione di Maserati è passata da 600 a 160 vetture.
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