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IL CASO

Parla la dirigente del commissariato Barriera Nizza: «A Torino c'è un consumo di droga impressionante»

Raffaella Fontana lancia l'allarme durante un incontro in tema spaccio e tossicodipendenze a San Salvario

Parla Raffaella Fontana, dirigente del Commissariato Barriera Nizza "A Torino è allarme crack"

Raffaella Fontana, dirigente del commissariato Barriera Nizza

«A Torino c’è un consumo di droga impressionante, smodato fin dai più giovani». A dirlo è chi cerca di contrastare il problema ogni giorno: Raffaella Fontana, dirigente del commissariato Barriera Nizza, si è “sfogata” durante un incontro pubblico organizzata proprio per parlare di stupefacenti e tossicodipendenze a San Salvario. Uno dei quartieri dove lo spaccio preoccupa di più: «Spesso ci sentiamo dire “lo avete arrestato ieri e oggi è di nuovo lì”. E magari compie furti e spaccate: il problema è che l’azione repressiva non è facile, serve un cumulo di reati».

A preoccupare è soprattutto il crack: «Dà dipendenza assoluta fin dalle prime assunzioni e spinge a fare di tutto per procurarsi la dose» avverte Fontana, sottolineando la pericolosità di questa forma fumabile di cocaina. Prosegue la dirigente: «Per noi è estremamente frustrante vedere giovanissimi che consumano e spacciano, tanto è passato il messaggio che c’è una grande tolleranza verso di loro: al palazzo della Regione abbiamo fermato un ragazzo di 15 anni con tre palline di crack. Era incensurato e lo abbiamo solo denunciato, anche perché lui è l’ultimo “soldatino” del traffico di droga». A San Salvario stanno cambiando i luoghi di spaccio: «Dalla zona del Valentino, dietro la collinetta, si sono spostati su Santa Giulia e la zona “delle panche”. Venendo meno la componente dei locali e dei ragazzi, qui troviamo soprattutto compratori in via Berthollet, largo Saluzzo, via Belfiore e via Ormea: vanno dove ci sono i pusher, comprano e vanno via».

Diversa la situazione di via Nizza: «Lì assistiamo a un fenomeno terrificante, cronico: ci sono i “balordi”, che stazionano sotto i portici e consumano direttamente lì. Rubano, prendono una dose di crack a 30 euro e la consumano in 4-5 persone: così, dieci o quindici volte al giorno, si vedono queste pipette passare di mano in mano. Ovvio che poi destano malumore in chi vive lì e in chi, scendendo dal treno, vede questo “spettacolo” nella zona che dovrebbe essere lo specchio di Torino, pulito ed elegante».

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