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IL CASO
23 Luglio 2024 - 08:40
Un presidio davanti alle Ogr con la speranza di incontrare il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, in occasione dell’insediamento del consiglio regionale. Annunciato nei giorni precedenti da Osapp, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, che negli scorsi giorni ha scritto una lettera proprio a Cirio per denunciare una condizione lavorativa che vede turni ‘senza fine’ e un numero di agenti impiegati che non basta a coprire un carcere che ospita quasi 1500 persone. Tanto che la scorsa notte la Casa Circondariale è stata chiusa: «Eravamo in 15 a lavorare tra agenti e ispettori, non eravamo in grado di accogliere i nuovi giunti» si sfoga Riccardo Pace, in servizio al Padiglione B delle Vallette da 14 anni. Pace ha inoltre raccontato di due aggressioni di cui è stato vittima nell’ultimo anno, illustrando una situazione di insicurezza totale all’interno del Lorusso e Cutugno, dove i detenuti dettano ormai legge incuranti delle conseguenze: sono giornate di tensione, con proteste quotidiane.
L’incontro con Cirio
Dopo ore di presidio in attesa del presidente, il sindacato Osapp è riuscito a incontrare Cirio. Il vice segretario generale Gerardo Romano in un breve dialogo (il presidente era impegnato in eventi istituzionali) è riuscito a strappare a Cirio la promessa di un’attenzione alla delicatissima questione.
Emergenza suicidi
A Palazzo Civico poco dopo si è tenuta una breve ma intensa cerimonia in memoria di chi in carcere ha perso la vita. Nel 2024 si contano 58 detenuti e 6 agenti. «Il tasso di suicidi nei luoghi di pena sia di 18 volte superiore a quello del mondo dei liberi» ha dichiarato la presidente del consiglio comunale Maria Grazia Grippo, organizzatrice della cerimonia. In Sala Rossa sono stati letti dai consiglieri comunali tutti i nomi - non i cognomi, per evidenti ragioni di privacy – e le date del decesso. La vicesindaca Michela Favaro, che ha recentemente assunto la delega per i rapporti con il sistema carcerario, ha da parte sua ricordato come ogni suicidio sia un fallimento delle istituzioni. La garante per i diritti dei detenuti della Città di Torino, Maria Cristina Gallo ha ribadito la situazione di sovraffollamento e di scarsità di risorse umane dedicate a sorveglianza e assistenza. Gallo ha ricordato che anche il Ferrante Aporti è sovraffollato (59 minori sono attualmente detenuti a fronte di un luogo che dovrebbe ospitarne 46).
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