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Economia d'estate
11 Agosto 2024 - 08:20
La vulgata dice che lo inventò Marco Polo (al pari di tante altre meraviglie solo narrate, magari), ma la storia ci dice che fu Bernardo Buontalenti, architetto alla corte di Caterina de Medici nel 1565, a inventare il gelato. Che all'epoca era un mix di neve (o ghiaccio), sale, uovo, limone, zucchero e aromi. In ogni caso, il gelato è un patrimonio italiano ed è per questo che, se non sorprende, di certo amareggia scoprire che proprio qui, nella sua patria, sta diventando un lusso. Al punto da far calare i consumi, con l'industria che, per fortuna, si regge grazie ai turisti.
Secondo i dati economici, il business del gelato artigianale in Italia vale circa 3 miliardi di euro, cui aggiungere 2 miliardi di euro per quello industriale. Si calcola che ogni italiano consumi in media, all'anno, 2,14 chili di gelato, per un costo di circa 43 euro pro capite. Dunque, statistiche alla mano, il settore è florido. Ma nella realtà, consumi (e business) stanno diminuendo.
Il trend è europeo, come dicono i dati Eurostat: nell'ultimo anno, la produzione in Europa è calata dell'1,4% e l'Italia si colloca al terzo posto nella produzione totale con 527 milioni di litri, dietro Francia a 568 e Germania con 612. Una inversione di tendenza, proprio il Paese che l'ha creato, causata dai costi stessi, schizzati verso l'alto (trascinando anche i prezzi al consumo). Al momento, in Germania il gelato costa 1,8 euro per litro, mentre in Austria schizza a 7,7 euro per litro.
Negli ultimi tre anni, il costo del gelato è salito del 30%, sia per quanto riguarda i prodotti artigianali sia quelli industriali (per questi, si è passati da 4,52 euro/kg nel 2021 a 5,86 euro/kg nel 2024). Coni e coppette artigianali, quei prodotti golosi e frutto dell'abilità dei mastri gelatiere, ora hanno prezzi che vanno dai 20 ai 28 euro al chilo. E nelle nostre città è diventato difficile trovare una coppetta piccola (quella con solo due gusti) a meno di tre euro.
Aumenti legati al costo delle materie prime in aumento e all'energia. La produzione di gelato, difatti, è straordinariamente energivora. Le associazioni dei produttori hanno già chiesto sgravi e soluzioni per il settore al pari di altri comparti industriali.

Ma se il consumo interno, quello delle famiglie, è in calo, la domanda in Italia è in forte crescita: la stima di questa estate è di consumi in crescita del 6%, fino al 12% nelle città turistiche. A conferma che sono i turisti a trainare il mercato, scegliendo un prodotto considerato essenza stessa del Made in Italy.
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