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Il progetto

Il Quadrilatero Romano si rinnova: nuovi stendardi per la Contrada dei Guardinfanti

Per l’area un contributo di tremila euro per il rinnovo dei suoi stendardi a scacchi giallo-blu

Un nuovo look per il Quadrilatero Romano

Un nuovo look per il Quadrilatero Romano

Un nuovo look attende il Quadrilatero Romano. In particolare tra le vie Barbaroux, Mercanti e San Tommaso, che delimitano la contrada dei Guardinfanti. Per l’area - che prende il nome dalle intelaiature a campana indossate dalle nobildonne tra ‘600 e ‘800 per “dare un tono” alle proprie gonne - un contributo di tremila euro per il rinnovo dei suoi stendardi a scacchi giallo-blu, che appaiono in effetti lisi e sdruciti dal tempo.

Stendardi lungo il Quadrilatero Romano

La delibera della Circoscrizione 1, così, fornirà «un contributo pari al 32,61% del costo del preventivo», specifica il documento. A circa 10mila euro ammonta, infatti, il rifacimento dei 35 stendardi e la loro installazione.  A due passi dal boulevard cittadino di via Garibaldi, la contrada è oggi custode di alcune tra le botteghe più caratteristiche - anche esoteriche - della città. Pezzi di storia, come la libreria d’epoca Dentis o l’antiquario Nautilus. O ancora la gofreria piemonteisa e la casa di Silvio Pellico.

Stendardi a scacchi giallo-blù

«Abbiamo combattuto più che per nuovi investimenti, per conservare la storicità della contrada, che sono anche i turisti a riconoscerci» afferma Diego, il presidente dell’associazione di via dei Guardinfanti. L’ultimo allestimento, a carico dell’associazione, risalirebbe, infatti, al 2006. «Sono due anni e mezzo che ci lavoriamo, con mille difficoltà ma ce l’abbiamo fatta. Con la buona volontà dei commercianti e il contributo della 1 contiamo di portare a termine l’attività entro la fine dell’anno», racconta Diego, che aggiunge: «chiediamo uno sforzo a chi può per aiutarci a mantenerla viva».

Un’approvazione unanime dai consiglieri della 1, per un intervento di natura straordinaria ma necessario per rendere giustizia a un pezzo di città “d’altri tempi”.

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