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CARCERI
14 Agosto 2024 - 10:00
Il Ferrante Aporti devastato dopo la rivolta
Sale a 18 il numero dei giovani detenuti finiti sotto inchiesta per la rivolta del carcere minorile Ferrante Aporti.
Successivamente alla denuncia della Procura minorile (che aveva iscritto sul registro degli indagati 15 nomi di altrettanti ragazzi, tutti minorenni e molti italiani) anche la Procura ordinaria ha indagato tre persone. Le accuse per loro sono di devastazione e incendio. Si tratta di un egiziano, un tunisino e un marocchino, tutti maggiorenni tra i 18 e i 25 anni. Tutti e tre si trovano al Ferrante Aporti per scontare pene relative a reati commessi da minorenni. Nel frattempo continuano le indagini e le ricostruzioni della notte tra l’1 e il 2 agosto: ore di altissima tensione non solo al Ferrante Aporti ma anche dentro le mura del carcere Vallette per quella che per un po’ racconteremo come la notte di fuoco delle carceri di Torino: in entrambi i penitenziari le sommosse sono state violenti e hanno richiesto l’intervento di sanitari e vigili del fuoco, causando diversi ferimenti tra gli agenti penitenziari.
Ed è proprio su questo “legame” che sono in corso in corso gli accertamenti: un’unica regia dietro le due rivolte? L’ipotesi di chi sta indagando è che i “grandi” abbiano creato un diversivo all’interno del Lorusso e Cutugno per concentrare le forze dell’ordine nel quartiere Vallette e permettere così ai “piccoli” del Ferrante Aporti di tentare l’evasione di massa. Il giorno dopo la rivolta 12 “giovani detenuti” furono trasferiti, mandati in altri istituti penitenziari. Al momento il Ferrante Aporti è ancora in pessime condizioni soprattutto in alcune parti. E non è in grado di accettare nuovi detenuti, tanto che negli scorsi giorni a seguito di un arresto un minorenne è stato mandato all’ipm di Milano.
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