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L'ANALISI
06 Settembre 2024 - 20:47
Alessandro Giuli e Giorgia Meloni
La voci su chi potesse prendere il posto del ministro Gennaro Sangiuliano al dicastero della Cultura hanno iniziato a circolare ben prima dell’arrivo delle sue dimissioni formali. E, man mano che le ore passavano, il mormorio intorno al nome di Alessandro Giuli si faceva sempre più insistente. Ex giornalista, vicino da anni alla presidente Giorgia Meloni, composto, pacato Giuli si presenta come “l’anti Sangiuliano”. La figura ideale per riportare ordine tra le fila del governo dopo lo scandalo all'origine delle dimissioni dell’ex ministro.
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L’asso nella manica di Giorgia Meloni doveva essere in caldo già da diversi giorni; tant’è che la nomina di Giuli è arrivata appena venti minuti dopo la notizia delle dimissioni ufficiali di Sangiuliano. L’ex giornalista ha prestato giuramento nella mani del Presidente Sergio Mattarella alle 19 e da lì in avanti è stato un tripudio di congratulazioni e commenti sulla sua nomina.
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«Faccio i miei auguri di buon lavoro ad Alessandro Giuli, nuovo Ministro della Cultura, persona di talento, che ha già dimostrato grandi capacità» scrive il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, per citare uno fra i tanti. Durante la giornata era circolata anche l’ipotesi che la scelta di Meloni potesse ricadere sulla torinese Patrizia Sandretto, presidente dell’omonima Fondazione. Tra i papabili rimasti a bocca asciutta c’era anche Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia. Lui, raggiunto al telefono, aveva glissato sulla possibile nomina di Giuli. Forse già sapeva.
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