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Economia & Tecnologia

L'Italia (e Torino) alla conquista dello spazio: ecco quanto vale la Space Economy

Gli Stati Generali confermano un settore in crescita con investimenti miliardari. In orbita il satellite Iperdrone.0 realizzato a Torino

Italia alla Conquista dello Spazio: La Space Economy tra Innovazione e Competitività

E' partito alla volta dello spazio il satellite Made in Torino: dalla California, un razzo Falcon ha portato in orbita Iperdrone.0, il satellite dell'Agenzia Spaziale Italiano e realizzato dalla Tyvak International, che ha sede a Torino. Il satellite nasce in pratica da una modifica di un drone messo a punto dalla Tyvak, che controllerà le fasi dell'orbita e della raccolta dati dalla propria sede di via Livorno. Un altro buon segnale dello stato di salute, e delle prospettive, dell'economia legata alla conquista dello spazio.

E proprio fra Torino e Milano, nei giorni scorsi, si sono tenuti gli Stati Generali della Space Economy, un appuntamento promosso dall’apposito intergruppo parlamentare che riunisce parlamentari di tutti gli schieramenti impegnati nel dialogo tra le diverse parti politiche su un settore strategico e in continua crescita per l’economia italiana. L’evento, tenutosi l’11 settembre a Torino e il 12 a Milano, ha anticipato di qualche settimana lo IAC (International Astronautical Congress), che si terrà il prossimo ottobre nel capoluogo lombardo.

UN SETTORE IN CRESCITA ESPONENZIALE
Il confronto e il dialogo tra tutti i principali portatori di interesse, istituzionali e non, hanno messo in luce l’importanza crescente della space economy. Con 415 aziende italiane attive nell’industria spaziale, un comparto che vale 3 miliardi di euro e che è destinatario entro il 2027 di 7,5 miliardi di investimenti, il settore si presenta come un pilastro fondamentale per l’economia nazionale. La filiera spaziale italiana, che impiega oltre 11mila lavoratori, rappresenta uno spaccato peculiare del tessuto produttivo italiano: il 6% delle aziende sono di grandi dimensioni, il 90% PMI e il restante 4% comprende piccole startup impegnate nella ricerca e nell’innovazione.



PROSPETTIVE GLOBALI E COMPETITIVITÀ NAZIONALE
A livello mondiale, la space economy vale oltre 630 miliardi di dollari, con una previsione di crescita del 9% annuo composto fino al raggiungimento di 1.800 miliardi di dollari entro il 2035. Un trend positivo che ha subito una netta accelerata nell’ultimo decennio grazie all’ingresso di player privati del calibro di SpaceX di Elon Musk, Northrop Grumman, Blue Origin di Jeff Bezos e Axiom Space. In virtù del ruolo sempre più strategico ricoperto dal comparto e delle prospettive di sviluppo futuro, il Consiglio dei Ministri italiano ha prodotto lo scorso 20 giugno, su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, la prima legge quadro italiana sullo spazio e sulla space economy. La norma ha come obiettivo quello di regolamentare l’ingresso di operatori privati, promuovere investimenti e migliorare la competitività nazionale in questo settore, con un occhio attento all’accesso delle PMI ai contratti pubblici del settore spaziale e aerospaziale.

UN FUTURO DI INNOVAZIONE E COLLABORAZIONE
Il ministro Adolfo Urso, nel suo intervento, ha sottolineato che “l’aerospazio è uno dei settori del futuro per il made in Italy: abbiamo messo in campo risorse significative per far diventare il nostro paese un leader in questo campo e nelle prossime ore inizierà in Parlamento l’iter della prima legge quadro nazionale sulla space economy. Lo spazio è anche uno degli asset fondamentali del Piano Mattei. Io stesso, in qualità di autorità delegata allo spazio, sono stato più volte nei mesi scorsi nel continente africano per raggiungere intese bilaterali attraverso ASI con quei paesi che stanno cominciando ad affacciarsi al settore spaziale. Presto sarò in Kenya per assegnare una nuova missione alla nostra base spaziale ‘Luigi Broglio’, a Malindi, che poco più di 60 anni fa segnò l’accesso dell’Italia allo spazio.”

IL RUOLO DEL PIEMONTE NELLA SPACE ECONOMY
Lo scorso mercoledì, a Torino, gli spazi del grattacielo della Regione hanno ospitato il tavolo di lavoro dedicato al tema del rapporto tra “intelligenza artificiale e la space economy”, toccando anche l’influenza dell’IA sul futuro del settore spaziale. L’incontro ha evidenziato inoltre l’importanza delle collaborazioni tra enti pubblici e privati per stimolare l’innovazione e favorire uno sviluppo sostenibile e competitivo del settore spaziale.

“Il Piemonte ha un ruolo centrale nell’economia dello spazio grazie all’eccellenza delle sue aziende e al grande contenuto tecnologico del processo produttivo di un comparto che sta diventando sempre più determinante per la crescita della nostra economia,” commentano il presidente Alberto Cirio e gli assessori allo sviluppo Andrea Tronzano e all’innovazione Matteo Marnati. “I dati del distretto lo dicono chiaramente, uno sviluppo esponenziale che ha portato in due anni a un aumento significativo di occupati con tante aziende in più che hanno affiancato quelle già presenti. Un circolo virtuoso di impresa, ricerca e innovazione che inserisce a pieno titolo il Piemonte tra quelle che maggiormente hanno investito in un settore determinante per la nostra economia.”

TECNOLOGIA E OCCUPAZIONE: UN BINOMIO VINCENTE
“Non dobbiamo avere paura della tecnologia,” aggiunge Tronzano. “La tecnologia crea posti di lavoro. Dove non c’è tecnologia e dove non c’è sviluppo c’è difficoltà a crescere. Ecco, noi attraverso l’intelligenza artificiale e attraverso IA4Industry vogliamo mettere a disposizione delle nostre imprese, regionali ma anche italiane naturalmente, tutto ciò che è il know-how che è legato a questo nuovo modo di fare industria, perché lì ci sarà lo sviluppo e sicuramente nei prossimi anni sono previsti, grazie all’intelligenza artificiale, fatturati molto più importanti rispetto a quelli attuali, e quindi nuova occupazione.” L’assessore Marnati rileva che “space economy e aerospazio è un tema che noi abbiamo già messo all’interno della nostra strategia europea per massimizzare massicciamente gli investimenti, perché è uno dei pilastri fondamentali. Noi abbiamo oltre 450 aziende, stiamo parlando di 35mila addetti, di 8 miliardi di fatturato e quasi tutto ha un export, soprattutto nei confronti degli Stati Uniti. Abbiamo l’obiettivo di raggiungere nuove frontiere, che sono quello di esplorare lo spazio, ma non solo: anche quello di migliorare i trasporti nell’aeronautica per renderli più sicuri, più efficienti e sostenibili, perché anche nel comparto dell’aerospazio c’è la massima innovazione. Noi dobbiamo avere le migliori tecnologie possibili, e continuare a investire.”

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