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La crisi dell'automotive
19 Settembre 2024 - 18:50
L'auto elettrica affonda in Europa, trascinandosi dietro praticamente tutti i costruttori, non soltanto Volkswagen. Ecco perché adesso l'Acea, l'Associazione europea dei costruttori di automobili, ha cambiato posizione riguardo agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 dell'UE entro il 2025, non insistendo più per un rinvio di due anni. Invece, ha sollecitato Bruxelles ad adottare misure urgenti per affrontare le crescenti sfide nel raggiungimento di questi obiettivi, sottolineando che la quota di mercato dei veicoli elettrici a batteria è in declino nell'Unione Europea.
Le immatricolazioni di nuove auto, nel mese di agosto, sono scese del 18,3%, con cali significativi in Germania (27,8%), Francia (24,3%) e Italia (13,4%). In particolare, le immatricolazioni di auto elettriche a batteria sono scese del 43,9%, con la loro quota di mercato ridotta al 14,4%. Per quanto riguarda Stellantis, la quota di mercato nell'Europa "allargata" - che comprende la Ue, il Regno Unito e i Paesi Efta (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) è scesa a 13,7% rispetto al 16,1% di un anno fa. Nel mese scorso le immatricolazioni sono state 103.612, in calo del 28,7% dalle 145.348 dello stesso periodo del 2023. Nei primi 8 mesi del 2024 la quota mercato di Stellantis è anch'essa a calata al 16,2% dal 17% in virtù di una diminuzione del 3,3% delle vendite, passate da 1.449.515 a 1.401.967.
Di fronte a questa situazione, Acea ha evidenziato che, sebbene la tecnologia dei veicoli e la disponibilità di modelli a zero emissioni non costituiscano più un collo di bottiglia, persistono criticità significative nella transizione verso la mobilità a zero emissioni. Una delle principali sfide è l'insufficienza delle infrastrutture di ricarica elettrica e di rifornimento di idrogeno, che crea incertezza tra i consumatori e frena la diffusione di massa dei veicoli elettrici. Acea ha anche richiamato l'attenzione sulla competitività dell'industria automobilistica europea, che ha subito una forte erosione negli ultimi anni. Problemi aggiuntivi includono l'accessibilità e i costi dell'energia verde, la necessità di incentivi fiscali e agevolazioni per l'acquisto di veicoli elettrici, e l'approvvigionamento di materie prime come batterie e idrogeno.
Serve quindi una "revisione rapida, completa e solida delle normative sulla CO2" per auto e veicoli pesanti, insieme a una legislazione secondaria mirata, per avviare una transizione decisa verso la mobilità a emissioni zero e garantire un futuro industriale sostenibile per l'Europa.
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