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La crisi dell'automotive

Tavares: Ecco perché abbiamo ridotto la produzione (e quando riprenderà)

Il ceo di Stellantis non vuole "i problemi di Volkswagen" e fa un annuncio per Torino. Gigafactory, Urso toglie i fondi del Pnrr

Tavares: Ecco perché abbiamo ridotto la produzione (e quando riprenderà)

Carlos Tavares manda due messaggi, da Mirafiori. Quello positivo è che la Fiat 500 Ibrida, che dovrà essere prodotta nel 2025, arriverà a breve (mentre i modelli di Leapmotor hanno superato le prove di omologazione "e stanno arrivando", almeno in commercio). L'altro, anche più importante, è che la produzione di Stellantis, in tutti gli stabilimenti non solo qui a Torino, dovrà soffrire ancora. Per le titubanze dell'Europa, per il fatto che "non è possibile vendere un'auto elettrica al prezzo di una a motore termico", per la mancanza di una "rete" che sostenga produttori e consumatori, "per evitare gli stessi problemi di Volkswagen".

E' così che, a margine dell'inaugurazione del nuovo hub di Pro One, il ceo di Stellantis ha incontrato i giornalisti per rispondere a una serie di domande sul futuro dell'elettrico, degli stabilimenti, sugli obiettivi finanziari da raggiungere, sulla "trasformazione di Mirafiori che è in atto"

"La mancanza di incentivi governativi rende le vendite di EV più difficili in Europa, e avete visto che la quota di mercato è passata da 15% a 12% e raddoppiare l'anno prossimo senza incentivi è impossibile" ha detto Tavares. Raddoppiare la quota, però, è necessaria per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 fissati dall'Europa.

Tavares vuole evitare una crisi come quella di Volkswagen, con l'annuncio della possibile chiusura di due fabbriche e 15mila probabili esuberi, "ma dipende da molte cose, dai consumatori, da quanto velocemente saremo in grado di ridurre i costi e dalla volontà dei Paesi europei di sostenere i consumatori nell'acquisto di elettriche. Abbiamo preso molte decisioni impopolari per evitare la situazione di Volkswagen che non sono state ben capite, forse perché a volte non le abbiamo spiegate bene".

Quanto al futuro immediato, lo scopo rimane quello di poter offrire "auto per la classe media". E "quando ci saranno le condizioni, investiremo nella nostra capacità produttiva". E questo riguarda anche Mirafiori, inevitabilmente, che al momento è ferma, con 3.200 lavoratori in cassa integrazione. A una domanda precisa, Tavares ha risposto che non è possibile fare previsioni sul mese di ottobre, ma ha detto che "a Mirafiori non abbiamo problemi di organico" - e nell'accezione più positiva possiamo immaginare che non vi saranno tagli - però per l'immediato futuro "ci piacerebbe produrre di più, perché la nostra tecnologia mild hybrid è un enorme successo". In compenso il reparto eDct per le trasmissioni elettrificate marcia a pieno ritmo, con l’obiettivo di farne 80mila al mese. Quindi, come già accaduto, ci saranno spostamenti di reparto: "si tratta di passare da un lavoro a un altro".

Ma sugli obiettivi dell’elettrificazione, della “carbon neutrality” da raggiungere, Tavares ha ribadito il suo alla richiesta di proroga all’Europa degli altri costruttori "perché ormai siamo lanciati, abbiamo la tecnologia, abbiamo le auto per competere. Perché cambiare le regole e fermare la competizione?". Una competizione che passa dal miglioramento della tecnologia delle batterie: perché i veicoli siano più economici, abbiano più autonomia. Le prime nuove batterie sono sperimentate sulla Peugeot E3008. Poi anche questa capacità produttiva dipenderà dal "sostegno che l’Europa, i governi vorranno dare al consumatore".

Sintomo di questa situazione è il caso della gigafactory Acc di Termoli, progetto di cui Stellantis è parte assieme a Mercedes e Total. Progetto, però, in stand by a causa delle incertezze del mercato. Stellantis ha detto che entro il primo trimestre del 2025 presenterà i risultati delle sue ricerche per un nuovo tipo di batterie, più sostenibili anche economicamente. Il ministro Adolfo Urso, allora, ha detto che procederà a ricollocare i fondi Pnrr destinati alla gigafactory - assieme alla garanzia statale tramite Sace ai maxiprestiti di un gruppo di banche a Stellantis per questo investimento - verso altri investimenti coerenti con la transizione energetica del comparto. Con l’intenzione, nel caso, di ricollocare altri fondi quando ci sarà chiarezza sull’operatività del sito. Che, per il momento, continuerà a produrre motori endotermici fino al 2028.

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