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Il caso
21 Settembre 2024 - 09:00
Il giardino fantasma di via Col di Lana
È una cronistoria intricata quella che ha portato il giardino di via Col di Lana allo stato attuale. Cantieri fermi almeno dal 2015, cumuli di rifiuti - organici e non - e ratti. Una situazione che rischia di diventare un vero e proprio salasso per l’attuale Amministrazione.
Il giardino “fantasma”, ha iniziato a perdere il suo decoro e abbandonarsi allo stato incolto di “giungla” a partire dal 2012, quando - scoperto di proprietà privata - ha visto recisi i suoi 18 alti fusti di tiglio e sostituita l’area verde con ruspe e cantieri. Il neo proprietario voleva farne box auto, ma la successiva scoperta di condutture di gas, aveva impedito la continuazione dei lavori. Di qui in avanti l’oblio. I cantieri si bloccano e i committenti non prendono nessuna misura, malgrado il vincolo di destinazione a verde pubblico.
Dieci anni dopo, nonostante le diverse multe per il mancato rispetto di decoro e igiene e l’ingiunzione a eseguire tutti i lavori necessari al ripristino del decoro pubblico - tra cui il reimpianto dei tigli recisi -, tutto tace. «Con questa discarica a cielo aperto ci convivono circa 250 famiglie, i cittadini vogliono una soluzione», si sfoga il consigliere della Circoscrizione 3 Stefano Bolognesi, in Sala Orologio.
«Continuiamo a fare multe da 167 euro, quando il danno, includendo il mancato compenso del taglio degli alberi, arriva a 30mila», rimarca Ferrante De Benedictis, consigliere comunale FdI. Il prossimo passo previsto, sarebbe così, quello dell’esecuzione in danno, ovvero di un intervento pubblico per ristabilire il decoro, quando il proprietario - come in questo caso - risulti inottemperante. «Date le condizioni si può agire al loro posto. È una mossa estrema e delicata, ma in questo caso è nostro dovere assoluto garantire la sicurezza», ha aggiunto l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni.
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