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La crisi dell'ex Fiat
01 Ottobre 2024 - 14:50
Tavares a rapporto in Parlamento. Succederà l'11 ottobre, una settimana prima dello sciopero indetto dai sindacati e pochi giorni prima del Salone di Parigi dove, a quanto si apprende, il ceo di Stellantis avrà un confronto con gli omologhi di Renault e Bmw sul futuro (prossimo) dell'auto europea. E ovviamente su quello che sarà degli stabilimenti italiani. La notizia della convocazione di Carlos Tavares, all'indomani della richiesta bipartisan di convocare lui e John Elkann alla Camera, arriva infatti proprio nella stessa mattinata in cui da Mirafiori arriva la comunicazione che lo stop produttivo sarà prolungato fino al 1° novembre. E gli stessi che da tempo invocavano la convocazione di Tavares, ora, contestano duramente.
La convocazione di Tavares non piace a parte della politica e ai sindacati: "Escludere i lavoratori italiani dall’ascolto del Parlamento è molto grave - dice Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil -. Fim-Fiom-Uilm da tempo chiedono un confronto con le Istituzioni, a partire da Palazzo Chigi, per affrontare una situazione che si fa sempre più drammatica visto che anche oggi è stata comunicata ancora cassa integrazione da parte di Stellantis. È incredibile che il Parlamento italiano non senta il dovere di ascoltare i lavoratori dell’automotive che il 18 ottobre sciopereranno in tutta Italia e manifesteranno a Roma per rilanciare tutto il settore, compresa la componentistica".
"A noi va bene l’audizione di Stellantis nell’arco di tutti i giorni dell’anno - dice Marco Grimaldi di Avs -, tranne la settimana in cui i lavoratori e le lavoratrici scendono in piazza per gridare la loro angoscia e la mancanza di prospettive di lavoro di fronte a un gruppo industriale che non vuole investire. È normale che nessuno abbia prima di tutto chiesto a Fim, Fiom e Uilm di venire in audizione? Aver convocato l’audizione dell’ad Tavares senza dare la parola alle tute blu è una provocazione che respingiamo al mittente".
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