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Economia & Finanza
30 Settembre 2024 - 11:20
L'annuncio dei tagli alla guidance (dopo le voci di fusione con Renault) fa precipitare il titolo di Stellantis in Borsa. Dopo l'apertura a 13,60 a Piazza Affari, il titolo è precipitato perdendo oltre il 13% a metà mattinata, toccando 12,33 euro ad azione, che rappresenta il minimo da un anno a questa parte. Ha chiuso alla fine a 12,42, con una perdita del 14,65% (6,5 miliardi di euro, secondo RadioCor). Ora la capitalizzazione del Gruppo è di 34,57 miliardi quando a giugno eravamo attorno agli 80 miliardi. Questo prima della comunicazione dei dati pessimi della semestrale, durante la quale però il ceo Carlos Tavares aveva confermato la guidance per il 2024.
Ora, invece, la guidance cambia. Dopo Volkswagen, Mercedes, Bmw e Aston Martin(che alla Borsa londinese ha perso oltre il 20%), anche Stellantis rilascia un profit warning, ossia una comunicazione di un taglio alle stime degli utili e dei ricavi finanziari per l'anno in corso. Gli indicatori principali cambiano così:
Margine Risultato Operativo Adjusted – Atteso tra il 5,5% ed il 7,% per l’intero 2024, in calo rispetto al precedente "double digit" (anche se la cfo Nathalie Knight aveva definito "ambizioso" il 10% stimato da Tavares). La riduzione del Margine Risultato Operativo Adjusted atteso è correlato per circa due terzi alle azioni correttive in Nord America; altri fattori includono vendite inferiori alle attese nel secondo semestre in diverse Regioni.
Free Cash Flow Industriale – Atteso in un range tra -5 miliardi di Euro e -10 miliardi di euro rispetto al precedente "Positive" (con 6 miliardi previsti). Ciò riflette principalmente il minor Risultato Operativo Adjusted atteso così come l’impatto del capitale circolante temporaneamente più alto nel secondo semestre del 2024.
Anche i ricavi del Gruppo subiranno un taglio, secondo Bloomberg attestandosi attorno ai 170 miliardi di euro. La conseguenza immediata che si può stimare è quella di uno stop o un rallentamento al piano di buyback, quando Stellantis avrebbe in programmazione il riacquisto di un gran numero di azioni sul mercato, per poi eliminarle e dunque rafforzare il peso dei tre principali azionisti (la Exor di John Elkann, il gruppo Psa, la Bpi dello Stato francese). A cascata, i timori riguardano i dividendi degli azionisti, attesi a questo punto inferiori alle previsioni.
Carlos Tavares, dunque, fallirà per la prima volta il raggiungimento degli obiettivi economici? Il Gruppo, in una nota, spiega che "continuerà a far leva ed espandere i propri differenziatori competitivi ed è convinto che le azioni di recupero poste in essere si tradurranno in performance operative e finanziarie più robuste nel 2025 e oltre". Prima azione, con focus sul Nord America, il piano di normalizzazione dei livelli di stock negli Stati Uniti con l’obiettivo di non più di 330mila unità in giacenza presso la rete entro la fine del 2024 rispetto al precedente termine del primo trimestre 2025. Poi, una riduzione delle consegne alla rete di più di 200mila veicoli nel secondo semestre del 2024 (un incremento rispetto alla riduzione di 100mila riflessa nella precedente guidance) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un aumento degli incentivi sui modelli del 2024 e degli anni precedenti e iniziative di incremento della produttività che contemplano aggiustamenti sia sui costi che sulla capacità produttiva.
Dunque, investitori e azionisti a parte, occorre tenere d'occhio le azioni sulla produttività: "aggiustamenti" su costi e capacità produttiva suonano come la tanto cara a Tavares "ottimizzazione", che di solito si traduce con rallentamenti o stop degli stabilimenti meno redditizi (e in questo, al momento, domina Mirafiori con una Fiat 500e in agonia sul mercato e la sua versione Ibrida attesa solo fra oltre un anno) e incremento lì dove ci sono maggiori margini di guadagno (dunque potrebbe trattarsi di Pomigliano, che pure adesso ha giorni di cassa integrazione, per la Pandina; di Atessa per i veicoli industriali; e di quelli esteri dove ci sono i modelli freschi sul mercato).
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