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Rumors & Finanza
28 Settembre 2024 - 07:20
Da quando Bloomberg - come vi abbiamo riferito noi - ha svelato che in Stellantis è cominciata la procedura per la successione a Carlos Tavares come ceo, l'ambiente finanziario e quello motoristico sono agitati da rumors e gossip di varia natura. Si va dalle ragioni del cambio al vertice di Stellantis - pare voluto da John Elkann in persona - ai nomi dei possibili sostituti, i cui profili saranno vagliati anche dallo stesso Tavares. Fra i papabili spunta un nome a sorpresa, che potrebbe portare, per la prima volta - non solo in Stellantis, ma in tutta la famiglia Agnelli dove la regola era "comanda uno solo per volta e deve essere un uomo" - una donna sul ponte di comando.
La donna in questione è Mary Barra, da una decina d'anni ceo di General Motors, la prima a ricoprire il ruolo di amministratore delegato nel settore automotive. Il suo nome è stato fatto da MilanoFinanza secondo un criterio particolare e tutto fatto in casa: l'ha chiesto all'intelligenza artificiale.
Il sistema è MF GPT, il sistema di AI generativa realizzato dall'editore Class. Ipotizzando la successione in Stellantis, il sistema ha detto che "Le competenze chiave richieste al successore di Tavares includono una solida capacità di pianificazione strategica, capacità di gestione delle crisi e abilità relazionali".
E così prima ha fatto i nomi di Luca De Meo (attuale ceo di Renault dopo essere stato in Volkswagen e prima ancora proprio in Fiat, sotto l'ad Sergio Marchionne, come vi abbiamo raccontato qui) e di Alfredo Altavilla, al momento con i cinesi di BYD dopo essere stato anche lui uomo dell'ex Fiat. Successivamente ha individuato le competenze giuste in Mary Barra.
Nata alla vigilia di Natale del 1961 in un sobborgo di Detroit, Mary Teresa Makela è figlia di un operaio della Pontiac, storico marchio di General Motors, fabbrica dove lei stessa entrerà già durante gli studi di ingegneria. Al college conosce Tony Barra, che sposa acquisendo così il cognome che usa ancora oggi. Nel 2004 è executive director della progettazione del Gruppo, successivamente diventa vicepresidente alle risorse umane, ritrovandosi in prima linea nelle delicate trattative del 2009 con l'Uaw, il sindacato americano, quando General Motors fu salvata dal fallimento soltanto dall'elargizione miliardaria dell'amministrazione Obama.
La sua è una carriera in continua ascesa, durante la quale mostra capacità e determinazioni non comuni, finché nel 2014 arriva alla posizione di ceo. E' saldamente in sella, mentre il Gruppo ha dimenticato il rischio bancarotta ed è tornato ai vertici della produzione mondiale. Nessuno mette in discussione il suo ruolo, anche se al momento anche GM è alle prese con le difficoltà del mercato elettrico e tenta di contrastare - con l'appoggio del governo - l'invasione delle low cost cinesi. Potrebbe essere la persona giusta per Stellantis?
Per il momento sono tutte suggestioni (e rumors), in attesa di capire come evolverà la situazione nel gruppo di John Elkann, in particolare a fine anno quando si vedrà se Carlos Tavares sarà riuscito - chissà come - a garantire i risultati finanziari della guidance, nonostante un primo semestre drammatico.
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