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Alle Ogr di Torino
26 Settembre 2024 - 14:30
Un servizio di sicurezza imponente ha blindato l’incontro fra John Elkann e Sam Altman, ceo di OpenAI, all’Italian Tech Week in corso alle Ogr. Lunghe code fin sui marciapiedi di fronte alle x officine ferroviarie, numerosi accessi chiusi e, soprattutto, (quasi) tutti i giornalisti tenuti a debita distanza.
In questi giorni John Elkann non intende sottoporsi al fuoco di fila di domande che potrebbero riguardare l’inchiesta giudiziaria in corso, o la crisi di Stellantis con lo stabilimento di Mirafiori chiuso. Camicia bianca, jeans e sneacker, Elkann ha voluto esclusivamente vestire i panni del padrone di casa dell’happening tecnologico - ma anche economico - dell’Italian Tech Week gestito da Vento. Nel dialogo con Sam Altman ha fatto più volte riferimento alla Fiat - chiamandola così ripetutamente, non Stellantis - e alla «necessità di trasformazioni».
Difficile capire se questi discorso possa riguardare nello specifico Stellantis o, ancor più nello specifico, la situazione di Mirafiori. I due hanno parlato di un tempo «in cui arriveremo a parlare con le nostre auto». E poi di Ferrari, in quanto Altman nella giornata di mercoledì ha visitato lo stabilimento di Maranello. Già adesso, ha spiegato Elkann, gli ingegneri di Maranello utilizzano gli strumenti integrati in ChatGPT - come il generatore di immagini Dall-E - per migliorare il loro processo di progettazione e sviluppo delle idee. «La tecnologia ci consentirà di cambiare il modo di interagire con le auto, avremo delle auto completamente diverse, domani parleremo con le nostre auto, e io non vedo l’ora» ha aggiunto Elkann. «È un brand iconico» ha detto Altman, ammettendo di essere rimasto colpito dal lavoro nello stabilimento della Rossa. Ma sul lato pratico bisogna rimanere alle dichiarazioni di Elkann «Dobbiamo stimolare l’innovazione e fare in modo che l’Italia arrivi a essere come la Silicon Valley».
Per il resto, dialoghi sul cambiamento mondiale, le trasformazioni e una stretta di mano fra i due per un “patto”, un accordo per cambiare il mondo entro il 2050. Poi, nel finale, una dichiarazione di Elkann sul fatto che «il meglio deve ancora venire».
Prima dell’incontro, però, era stata diffusa la nota economica reale, quella della partnership tra il gruppo Gedi - metà del quale in sciopero in questi giorni per «le ingerenze dell’editore» ossia Elkann stesso - e OpenAI. Ora gli articoli dei giornalisti delle testate "di famiglia" saranno disponibili per gli utenti di ChatGPT. Così la spiega John Elkann: «La partnership siglata con OpenAI fa parte del percorso di trasformazione digitale di Gedi e riconosce il suo ruolo di leadership nella produzione di contenuti di alta qualità all'interno del panorama editoriale italiano. Da oggi, gli utenti di ChatGPT potranno fare affidamento su articoli e analisi approfondite provenienti dalle nostre pubblicazioni, per ottenere informazioni di qualità su un'ampia gamma di argomenti, con particolare riferimento al contesto italiano». In pratica, i motori di ricerca di ChatGPT renderanno disponibili gli articoli delle testate del gruppo Gedi. Ma il Garante per la protezione dei dati personali, informa una nota dell'Authority, spiega che "segue con attenzione questi accordi e si riserva di valutare l'adozione di più specifiche iniziative".
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