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Bloomberg: "John Elkann cerca un altro ceo per Stellantis". Chi al posto di Tavares? Ecco cosa sappiamo

Il suo contratto scade nel 2025. Cosa ne sarà del piano industriale e delle fabbriche italiane?

Bloomberg: "John Elkann cerca un altro ceo per Stellantis". Chi al posto di Tavares? Ecco cosa sappiamo

Clamoroso: John Elkann "licenzia" Carlos Tavares? Quella che sarebbe una notizia clamorosa, confermando le voci di insoddisfazione di parte di importanti azionisti di Stellantis - leggi: lo Stato francese - nei confronti del ceo, arriva da Bloomberg News, che cita fonti del Gruppo in merito a "un normale piano di avvicendamento". Cambio di timone in vista, dunque, per il Gruppo? E cosa ne sarà del piano industriale Dare Forward 2030, da cui dipendono i destini degli stabilimenti italiani, Mirafiori in primis? Cerchiamo di capire nel dettaglio.

La data del cambio della guardia, secondo Bloomberg, sarebbe il 2026. Fino a tutto il prossimo anno, infatti, Carlos Tavares ha un contratto che, oltre a un generoso stipendio e relativi munifici bonus - legati alle performance finanziarie di Stellantis -, gli garantisce pieni poteri e libertà d'azione. Un'azione che, dalla nascita di Stellantis con la fusione tra Fca e Psa, ha portato risultati in crescendo continuo, finanziariamente più che industrialmente. A giugno, però, la semestrale ha sancito un pesante -48% che, nonostante le rassicurazioni del ceo portoghese di conferma della guidance, getta un'ombra sinistra sui risultati di fine anno. 

Dunque, in attesa delle valutazioni del caso, è normale che un gruppo come Stellantis, quarto produttore mondiale, cerchi un nuovo ceo. E, sempre stando a quanto scrive Bloomberg, "Elkann non ha in programma un immediato cambio di leadership e Tavares sarà incluso nel processo di ricerca". 

Il problema, del Gruppo ma anche di Tavares, sta in Nord America: "La pressione sul CEO sta aumentando a causa delle scarse performance di Stellantis nei mercati, tra cui gli Stati Uniti, il suo più grande bacino di profitto singolo". Crollo delle vendite, esodi di dirigenti - non sempre volontari -, la class action di alcuni azionisti di fronte al Tribunale di Manhattan. Tutte questioni che un consiglio di amministrazione non può ignorare e neppure John Elkann, in quanto gli appoggi americani rappresentano da sempre un fondamentale asset del Gruppo, fin da quando era "solo" la Fiat degli Agnelli.

In ogni caso, riporta sempre Bloomberg News, "c'è ancora la possibilità che Tavares resti più a lungo, ha affermato un portavoce di Stellantis. Un portavoce di Exor ha rifiutato di commentare". L'altra faccia della medaglia è che lo stesso Tavares possa essere tentato, a 66 anni, da altre sfide o offerte. Non è un mistero che la sua ambizione di un tempo si chiamasse General Motors, mentre ricorrenti rumors lo avvicinano a Toyota o a Renault (sarebbe un ritorno). Quella Renault da cui potrebbe arrivare una figura che nell'ex Fiat piace tantissimo, ossia l'attuale ceo Luca De Meo, un passato importante nella Fiat targata Marchionne, compreso lo sviluppo del progetto Fiat 500. 

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