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08 Ottobre 2024 - 10:30
Nelle Biblioteche civiche di Torino si può giocare a scacchi gratis
Giocare a scacchi gratis, liberamente e senza iscriversi a un’associazione? Da adesso si può grazie all’iniziativa “Scacco matto in biblioteca”. A partire proprio da questo mese, le Biblioteche civiche torinesi introdurranno delle scacchiere regolamentari nelle loro sedi, disponibili per tutti gli appassionati e i neofiti del gioco degli scacchi. Queste scacchiere saranno collocate in spazi dedicati all'interno di ciascuna biblioteca e saranno incluse nel catalogo delle Biblioteche civiche torinesi. Per poter giocare, gli utenti dovranno semplicemente entrare in biblioteca e richiedere in prestito i pezzi al banco. L'iniziativa ha come obiettivo quello di unire generazioni, promuovere l'integrazione sociale e offrire un'attività divertente che stimola la conversazione e il pensiero critico. Il gioco degli scacchi infatti non solo intrattiene, ma esercita anche il cervello, contribuendo allo sviluppo di abilità fondamentali come la memoria, il ragionamento logico, la risoluzione dei problemi e le capacità strategiche.
L’iniziativa è stata possibile grazie alla collaborazione con il Ruffini centro scacchistico. A breve, inoltre, gli scacchi arriveranno anche nei locali del Politecnico. «Esprimo il mio più sentito ringraziamento all’assessora alla Cultura, Rosanna Purchia, alla dirigente delle Biblioteche, Cecilia Cognini, a Patrizia Zanetti del Servizio biblioteche e al professor Edoardo Piccoli del Politecnico - spiega Sabino Caccavo, presidente del Ruffini centro scacchistico - che hanno dato la possibilità a questo progetto di concretizzarsi. Lo scopo è di fare giocare tutti a scacchi, gratis, liberamente. Spero di vedere nelle biblioteche anche tanti bambini e ragazzi delle scuole, in modo che anche i più piccoli si possano avvicinare al meraviglioso gioco degli scacchi». Un progetto, quello di “Scacco matto in biblioteca”, che adesso il Ruffini centro scacchistico punta a portare anche fuori da Torino. «L’idea è di trasportarlo su scala nazionale - prosegue Caccavo - arrivando a tutte le biblioteche d’Italia. Ancora oggi, nel 2024, per giocare a scacchi serve iscriversi a un’associazione. Il gioco dev’essere libero».
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